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La moglie di Frankenstein

Regia di James Whale vedi scheda film

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Dany9007

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La moglie di Frankenstein

di Dany9007
9 stelle

Con un affascinante inizio, che riprende in parte la vera modalità con cui Mary Shelley partorì il romanzo Frankenstein (in una sorta di gioco tra intellettuali che si sfidavano a scrivere e narrare vicende macabre), Whale continua a narrare (sempre con estrema libertà rispetto al romanzo) la vicenda conclusasi nel film di 4 anni prima, con il mostro, ormai ritenuto perito nell'incendio al mulino. Chiaramente è andata diversamente e se il barone Frankenstein, ignaro di questo, è fermamente convinto ad abbandonare ogni ulteriore esperimento che lo aveva condotto a una situazione tragica, l'apparizione dell'inquietante Dott. Pretorius, che sta già procedendo con scarsi successi nella strada intrapresa da Frankenstein, gli imporrà di ricominciare a tentare di riportare in vita un cadavere. Nel frattempo si sparge il panico per l'avvistamento del "mostro" che porterà ancora morte, ma che altrettanto mostrerà il suo lato ancor più umano dei suoi creatori.

Gli ingredienti del precedente capitolo diretto da Whale ci sono tutti: l'ambientazione gotica, le abilissime carrellate della macchina da presa, le folle urlanti ed armate di torce e forconi per annientare il mostro, amplificate da uno sforzo produttivo ben più ampio sia nelle scene di massa che nei costumi o nelle scenografie. A questi si aggiungono almeno due elementi: ujno humour molto più diffuso tra i vari personaggi (dalla grottesca figura di Pretorius, con i suoi piccoli uomini creati in ampolle di vetro, quella di Minnie, domestica urlante che riprende totalmente il suo personaggio ne L'uomo invisibile e nella stessa creatura, che impara a fumare il sigaro e gustare il vino), e dei riferimenti alla Bibbia che fanno del "mostro" una creatura straordinariamente cristologica:caduto prigioniero della folla sembra venire torturato e quasi crocifisso; si avventa tra le tombe soffermandosi su una statua che porta una croce. Il clima ironico e grottesco si interrompe ponendo l'accento, non più sulle efferatezze del mostro, quanto su quelle che vengono perpetrate dagl umani nei suoi confronti ed in generale di coloro diversi. Ha fatto storia l'intera sequenza con l'eremita cieco ma anche il finale, con un'amara presa di coscienza da parte della creatura che si vede rifiutato anche da una sua "simile".

Ho notato che rispetto ad una vecchia versione che avevo registrato in TV in VHS, nel dvd della universal (oltre ad aver cambiato il doppiaggio) sono state reintegrate diverse sequenze: da alcune scene più esplicite (e forse ritenute più profane) del mostro nel cimitero o mentre viene imprigionato (sempre la sequenza in cui sembra venir quasi crocifisso, forse troppo violenta o troppo blasfema per la censura dell'epoca), nonchè la sequenza nel laboratorio di pretorius che mostra molti più "esseri" minuscoli rispetto alla prima versione. Se non sbaglio è disponibile il dvd che reintegra sia il doppiaggio d'epoca che le scene "tagliate".

 

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