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Tirate sul pianista

Regia di François Truffaut vedi scheda film

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La recensione su Tirate sul pianista

di tafo
8 stelle

L'uomo che amava il cinema.

Il vero incubo per uno come Truffaut sarebbe stato vivere oggi senza potere andare al cinema. Truffaut amava il cinema in tutti i sensi di ogni genere di tutti i generi. La  nouvelle vague aveva decretato la supremazia del come si racconta rispetto al cosa si vuole raccontare. La necessità di partire da un modello di film per potere essere libero di scardinarne la struttura, di essere comici quando il genere imporrebbe di essere drammatici. Tutto qui è filmato per  riuscire a spiazzare chi guarda nel non andare mai nel senso previsto e prevedibile nel giocare con lo spettatore, nel contraddire la poetica adolescenziale del suo esordio. La storia del pianista, che si ritrova a suonare in un locale dove si ascolta la sua musica senza pretese solo per ballare e per trovare dolce compagnia per la notte,  in realtà è un grande artista che ha sacrificato già una moglie per riuscire ad avere successo e che si accontenta quindi di nascondere la sua vera identità per evitare compromessi morali e sentimentali. L’affetto di un’altra donna che lavora con lui e le malefatte dei fratelli lo riportano dentro il suo passato , lo coinvolgono insieme al fratello minore  fino al tragico e gelido finale che lo riporta dietro lo stesso pianoforte senza amore e senza speranza. Il film più libero del nostro che quando deve accelerare rallenta che invece di seguire chi fugge come il fratello del pianista resta nel locale a guardare uomini e donne che cercano di divertirsi. I momenti tragici vengono risolti in maniera buffa come il rapimento del protagonista e della sua collega amante che fallisce miseramente e comicamente. Il nostro costruisce una delle sequenze più belle di tutto il cinema quando durante l’audizione noi sentiamo chi suona ma vediamo chi non suona. Tra violinista e pianista c’è la sensazione di un incontro troppo breve di un sentimento solo sfiorato ma possibile. Una delle migliore opere del francese, cinema destrutturato che trasgredisce il modello tra il Godard di sempre e l’Altman migliore.    

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