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La mummia

Regia di Stephen Sommers vedi scheda film

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La recensione su La mummia

di Rosencrantz
4 stelle

Va detto che sulla trama non si può avere nulla da eccepire, dato che sarebbe stato quantomeno arduo rinnovare un personaggio ormai scolpito nell'immaginario collettivo (uno sforzino, però, potevano pure farlo...), ma è l'intero impianto narrativo che lascia stupiti per la sua inettitudine.
Il film è infarcito della classica "ironia" da film d'azione, con le solite sbruffonate dell'eroe nei momenti di crisi (gran battutoni tipo "ora sì che siamo nei guai"), la spalla comica che ribadisce ogni minuto di voler essere da un'altra parte (e invece resta per tutto il film ad ammorbarci con battute vecchie già al tempo degli egizi) ed ammiccamenti vari sparsi un po' ovunque.
Il problema di questa pellicola (e di molte altre come lei) è quella di vergognarsi di se stessa: l'ironia è infilata a forza come se si volesse sottolineare la piena coscienza degli autori di avere fra le mani una storia del tutto inverosimile ed ingenua, finendo così per ammazzare il film che perde del tutto la tensione e si trasforma in una ridicola pochade.
In questo, a dire la verità, non ci sarebbe nulla di male, L'ARMATA DELLE TENEBRE è un esempio brillante di film horror che si prende in giro da solo, ma in questa pellicola l'elemento comico e quello drammatico si pestano i piedi continuamente, in un pasticcio che non prende mai il volo in nessuno dei due campi.
Il cast, peraltro, non fa che peggiorare le cose: l'eroe non ha per nulla il carisma per essere una "simpatica canaglia", la ragazza è spenta e amorfa, e la spalla comica è irritante e del tutto fuori tono.
Persino il cattivo, che in genere è l'unica cosa che si salva in questi film, è del tutto privo di carisma, specie nella sua incarnazione umana, con una facciotta rubizza incapace persino di un banalissimo ghigno sinistro. Vi risparmio le innumerevoli incongruenze storiche della trama, che in fondo sono ininfluenti, ma almeno due chicche ve le lascio: delle dieci piaghe che si dovevano scatenare al ritorno di Imothep ne vediamo appena cinque, per di più rilasciate in spazi ridotti come una piazza ed un bar, e, con tutti i suoi poteri, il nostro arzillo vecchietto ricorre a quattro mummie incartapecorite per fermare i suoi avversari invece di spazzarli via con un gesto: temibile 'sta mummia...
Alla fine, di un film come questo cosa resta? Ah, sì, gli effetti speciali: la mummia digitalizzata non è male, alcune delle ambientazioni sono decisamente imponenti, altre ricordano un po' troppo la Valle dei Re di Gardaland (e anche una certa Las Vegas...), ma infine manca anche qui l'inventiva, l'anima della fantasia che dia corpo all'immaginazione.
Davvero un film inutile, banale, insulso e pasticciato, ma la sapete una cosa? Il pubblico in sala rideva ad ogni singola battuta, anche la più trita, ed alla fine è uscito soddisfatto: in fondo, chi può dare torto a quel produttore se con un minimo, infinetesimale sforzo creativo incassa un sacco di soldi?

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