Regia di Stephen Sommers vedi scheda film
Un soldato e due inglesi avventurieri cercano e trovano l’antichissima “Città dei Morti” egizia, desiderata da millenni per le sue ricchezze e considerata dai più poco più che una leggenda. Nella loro frenesia archeologica però la donna apre il libro dei Morti liberando e riportando in vita la mummia di un sacerdote della 1^ dinastia condannato a morte per essersi innamorato della sacra donna del Faraone. Dopo varie peripezie e mirabolanti avventure, i tre trovano il libro d’Oro che consente di rendere mortale la pericolosa mummia e di liberare il mondo dalla spaventosa creatura maligna.
Sommers crea una miscellanea di generi (dalla fantascienza all’ horror, dal film storico con venature bibliche all’avventura, passando per il grottesco) con risultati medi, considerando alcune immagini con tecnologia computerizzata digitale (bella la scena con il volto della mummia che si materializza nel deserto e la tempesta di sabbia digitale con la forma della spaventosa bocca della creatura), mentre le scene di avventura oramai sono trite e ritrite, con i soliti stereotipi alla “Indiana Jones”. Il ritmo c’è, di valore il lato tecnico (effetti speciali, suoni, fotografia), di poco valore il lato archeologico e quello scientifico.
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