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Prigionieri dell'oceano

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Prigionieri dell'oceano

di maso
8 stelle

Tallulah Bankhead era nella vita una mangiatrice di uomini, ho avuto conferma di questa mia sensazione leggendo su IMDB una sintesi della sua carriera; pare che sul set di Lifeboat non indossasse le mutandine ed ho avuto l'impressione che questa attrice dalla sensualità esplosiva fosse così frivola già dalle prime immagini del film quando è intenta a rifarsi il maquillage nonostante sia sola su una scialuppa in pieno oceano a dimostrazione che una donna così disinibita è sempre in caccia di nuove avventure anche in una situazione disperata. Piano piano la barchetta si affolla di altri superstiti del naufragio ma uno di loro è un tedesco, un nemico, mentre gli altri sono tutti della stessa fazione, vorrebbero scaricarlo ma il "diverso" è un marinaio esperto, pieno di risorse e la decisione quasi unanime è quella di tenerlo a bordo e farlo condurre la scialuppa verso una possibile salvezza. Ma siamo nel 1943 ed i tedeschi erano il nemico ed Hitch descrive questo personaggio come un doppiogiochista che tiene per il naso gli altri superstiti facendogli credere che non capisce una parola di inglese, e che sono tutti quanti sulla stessa barca, mentre in realtà nasconde una bussola nelle sue tasche e vuole ricongiungersi con la sua flotta senza avere la benche minima intenzione di salvare i suoi ingenui compagni di sventura. La tensione a bordo si taglia con il coltello e non solo quella, dato che uno dei naufraghi ha una gamba in cancrena ed il tedesco si adopera ad amputarla guadagnandosi la fiducia di tutti convinti che in quella situazione disperata vige una tacita tregua in nome della lotta per la sopravvivenza ma la maschera di finto alleato cadrà sotto i colpi dell'evidenza scatenando la ritorsione violenta di tutti i naufraghi in una scena da brivido che fa venire il groppo in gola, non si ode un lamento ne una parola solo i flutti incessanti dell'oceano, che hanno un potere ipnotico su noi spettatori, se chiudete gli occhi sembra di esserci su quella scialuppa, sembra che tutto il cinema o il salotto sia su quella scialuppa, a dimostrazione che Hitch ha vinto ancora una volta la sua scommessa, cioè creare suspence in un ambiente ristretto adagiato su un luogo completamente aperto e vi assicuro che la tensione è altissima e viene affievolita in poche circostanze dal bel personaggio della Bankhead che un giorno durante le riprese si arrampicò su una scaletta ed Hitch curiosando sotto la gonna esclamò :- Tallulah a te non serve un costumista serve un parrucchiere! -: .
Non c’è una vera conclusione alla storia, tutto sembra ricominciare da capo, tutto sembra aperto come l’oceano.
Hitch non rinuncia neanche al suo proverbiale cameo, ma fra i cadaveri galleggianti non c’è, pare che non volesse gelarsi il sedere, fra i naufraghi neppure, dove sarà allora? Provate a fare delle ipotesi vediamo chi ci arriva ma non barate, non cercate l’informazione. La soluzione è come sempre semplice e geniale come questo film da annoverare fra i migliori in assoluto del grande maestro.
 

Su Tallulah Bankhead

E' grandiosa e questo ruolo è il più importante della sua carriera.

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