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La fiera delle illusioni

Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film

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La recensione su La fiera delle illusioni

di diomede917
8 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: LA FIERA DELLE ILLUSIONI

 

Il cinema di Guillermo Del Toro è sempre stato caratterizzato dalla commistione tra il reale e l’ultraterreno, tra gli orrori che ci circondano nella vita di tutti i giorni e la fuga nel mondo dei sogni come ancora di salvezza, tra le mostruosità del genere umano e i mostri generati e violentati dall’uomo.

Sono tutti elementi che si possono trovare sia nelle sue opere più commerciali come Blade e Hellboy che in quelle più mature che lo hanno consacrato nell’olimpo dei grandi registi come Il Labirinto del Fauno e La forma dell’acqua.

Con la Fiera delle Illusioni Del Toro aggiunge il suo aspetto più cinefilo, il film è un autentico omaggio ad un genere che negli anni 40/50 ha prodotto autentiche opere di culto.

Tratto dal romanzo Nightmare Alley di William Gresham, che già aveva ispirato un film con Tyrone Power, La fiera delle illusioni è una cinica rappresentazione dell’arte della manipolazione. E sebbene la storia sia ambientata prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale,e Del Toro è bravissimo a mantenere intatte le atmosfere, le tematiche trattate sono oltre modo attualissime ed è per questo che alla fine del film rimaniamo molto sconcertati ma allo stesso tempo soddisfatti.

I nuovi mostri di Guillermo Del Toro sono in realtà dei Freaks creati ad arte per una società che ha bisogno di credere a quel che vede e di sentirsi dire che dicono per sentirsi bene, per sentirsi migliori.

Il protagonista è Stan, un uomo senza arte e ne parte che ha un doloroso segreto nascosto dentro che si materializza solo nei suoi sogni.

Si aggrega ad un circo itinerante e inizia ad imparare tutti i trucchi che servono sia per lavorare ma soprattutto per sopravvivere manipolando la gente.

È un uomo molto bello e un uomo bello ha un vantaggio in più nel mettere in atto la nobile arte del mentalismo.

Del Toro ci racconta il suo cammino come una ruota panoramica che sale fino in alto per poi scendere inesorabilmente in preda al suo ego e alla sua fame di soldi e potere.

Una deriva molto simile ad una droga che ti trasforma e tira fuori l’uomo bestia che uno ha dentro di sé.

Ci siam nati.

E come il protagonista che sa intortarci perché sa leggere ogni nostro movimento anche Guillermo Del Toro ci incanta fin dalla prima scena, ci chiediamo di chi è il corpo che arde all'inizio e senza nemmeno rendercene conto siamo catapultati in un modo fatto di donne elettriche e donne ingannatrici.

Ma noi siamo ipnotizzati e il regista nelle due ore e mezzo del film fa di noi quello che vuole.

Che più o meno è quello che fa con il suo protagonista, un bravo e onnipresente Bradley Cooper.

Perché diciamoci le cose come stanno, La Fiera delle Illusioni ci parla di noi.

Di una Società divorata dal proprio egocentrismo, del proprio essere al centro di tutto a tutti i costi.

Vuoi per soldi, vuoi per i like. E anche se fino all’ultimo puoi sempre tornare indietro e troppo più forte di noi la voglia di essere l’attrazione di turno.

E Guillermo Del Toro lo fa raccontandoci un noir senza tempo e soprattutto dimostrandoci che la vera magia è sul grande schermo.

Voto 7,5

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