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We Are the Thousand

Regia di Anita Rivaroli vedi scheda film

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La recensione su We Are the Thousand

di barabbovich
10 stelle

Etimologicamente, l'utopia è l'u (dal greco eu, buono) topia (sempre dal greco topos, luogo). Quel luogo buono e bello si chiama Cesena. Ed è lì che un gruppo di ragazzi, autentici sognatori, hanno realizzato una kermesse memorabile, radunando 1000 musicisti tra batteristi, chitarristi, bassisti e cantanti per suonate una sola canzone dei Foo Fighters, Learn to fly, tutti insieme, al fine di riuscire a convincere - tramite un video caricato su YouTube, che ha raccolto decine di milioni di visualizzazioni - la rock band americana a venire a suonare in terra romagnola.
Il film, a dir poco strepitoso, di Anita Rivaroli, racconta tutta quell'esperienza: dagli enormi problemi per la sincronia del suono (risolti da geniali tecnici del suono), al reclutamento dei volontari, fino al crowdfounding da 40.000 euro per realizzare l'operazione. Quell'utopia è diventata realtà (David Grohl e i suoi, nemmeno a dirlo, lusingatissimi), con l'enorme valore aggiunto di essere stata, per molti di coloro che vi hanno preso parte, un'esperienza seminale, catartica, resurrezionale. I mille che fecero l'impresa sono padri e figli, metallari e bluesmen, uomini e donne accorsi da tutta Italia per rendere possibile quel progetto che, appunto, è poi diventato un film ma anche un appuntamento annuale della più numerosa rock band della storia (si chiamano Rockin' 1000 e ogni anno suonano allo stadio di Cesena). E se l'impresa, in sé, non può che destare stupore e ammirazione, la costruzione del film non è da meno: per la potenza delle testimonianze raccolte ("facciamo i nostri lavori di merda per pagarci un sogno" e il sogno è essere lì), per la ricchezza di aneddoti, per la varietà della fauna umana e per la straordinarietà di riprese e montaggio. Ma anche per l'entusiasmo raggiante e contagioso di tutte queste persone che, una volta spente le luci in sala, ti lasciano addosso un'incontenibile sensazione di gioia.

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