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Bulworth - Il senatore

Regia di Warren Beatty vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Bulworth - Il senatore

di darkglobe
8 stelle

Un film che coniuga denuncia politica e popolarità

Sono passati oltre quindici anni dalla sua uscita, ma il film, scritto, diretto ed interpretato da Warren Beatty, non li dimostra affatto.
Bulworth è la storia un po' paradossale di un senatore californiano che, ormai stanco della propria lunga e compromissioria carriera politica, decide di farla finita commissionando il suo omicidio dopo aver stipulato una ricca assicurazione sulla vita a beneficio della figlia.
E` a quel punto che il Senatore, che ormai non mangia e non dorme da svariati giorni, inizia a tirar fuori, durante la sua campagna elettorale, dure invettive a tempo di rap contro il sistema politico americano, falso, incurante delle esigenze primarie della gente e fortemente condizionato dalla necessità di ingenti finanziamenti privati (assicurazioni, industria cinematografica, lobbies etniche, etc). Questo imprevisto e strampalato comportamento gli procura però un’ondata di popolarità inaspettata ed in più l'ingresso nella sua vita di Nina (la bella Halle Berry, incoronata nel 2008 dal mensile Esquire Donna Vivente più Sexy) una ambigua ed affascinante ragazza di colore.
Quello che nel film riesce è la difficile coniugazione di denuncia politica e propensione all'apertura verso il grande pubblico (lo dimostrano le numerose gag, anche autobiografiche). Film iperreale, scorretto fin dove è possibile pur con qualche inevitabile banalità di alcune soluzioni stilistiche, figlio di certa disillusione politica propria di chi ha sperato nel vento di cambiamento democratico all'interno di un sistema nel quale la propaganda dei grandi numeri prevale inevitabilmente sulla reale attenzione al bene dell'elettore o peggio le esigenze dei finanziatori delle campagne elettorali a quelle dei cittadini.
All'epoca fu candidato all'Oscar per la migliore regia ma ingenerosamente massacrato dalla critica nostrana.
Colonna sonora del mitico Ennio Morricone, fotografia (e si vede) di Vittorio Storaro.

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