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Il colore della menzogna

Regia di Claude Chabrol vedi scheda film

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La recensione su Il colore della menzogna

di FilmTv Rivista
8 stelle

Ecco un autore di cinema che fa di tutto per non apparire un autore di cinema. Il vecchio Chabrol, classe 1930, continua il suo itinerario “polar” nella provincia francese lontana da Parigi e dal “parigismo”. Questa volta siamo a Saint Malo, in Bretagna, dove una bambina scomparsa viene ritrovata strangolata in un bosco. L’agente Lesage (Valeria Bruni Tedeschi che, miracolo, ride spesso, anche se è un riso da schizofrenica) sospetta di un pittore, René, marito della suscettibile Viviane che, di nascosto, tresca con un intellettuale della Tv in vacanza. Sospetti, esistenze naufraghe e naufragate, altri delitti: la trama gialla può intrigare ma a Chabrol interessano soprattutto le persone, i volti, le re(l)azioni umane e (come suggerisce il titolo originale) andare “al cuore della menzogna”. Un cinema fuori tempo e fuori dal tempo, coerente e allergico alle mode, dove gli attori sono determinanti. Come, per esempio, Jacques Gamblin che (malgrado un doppiaggio italiano penalizzante) emerge con mille sfumature. E come Sandrine Bonnaire, bambina col corpo di donna e gli occhi allagati nella melanconia.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 25 del 1999

Autore: Aldo Fittante

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