La recensione su Un uomo sopra la legge

di alan smithee

5 stelle

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Un vedovo ancora fisicamente in forma, ex marine protagonista ai tempi della famigerata missione in Vietnam, cerca di sopravvivere alle difficoltà che si presentano nel gestire da solo un ranch in Arizona, poco distante dal confine col Messico, con la banca che ti alita addosso per il rispetto dei termini di pagamento del mutuo che grava sull'immobile.

Angosciato dalla perdita dell'adorata consorte, in compagnia ormai solo più dell'adorato cane, il nostro uomo si trova davanti, come è ormai abitudine, una serie di disperati intenti a tentare di varcare il confine.

E quando una donna con suo figlio finiscono per varcare il suo confine, minacciati ad armi spianate da alcuni spietati inseguitori, l'uomo, che precedentemente aveva diligentemente allertato la polizia locale, si trova costretto ad intervenire per cercare di salvare quei due disperati.

La madre gli muore tra le braccia, non senza avergli fatto promettere che condurrà il figlio dai parenti fino a Chicago.

Impietosito, ma anche visibilmente contrariato, l'uomo accetta quando capisce che il ragazzo è in pericolo anche nelle mani della polizia locale, connivente coi i loschi individui che si stanno dannando per avere a tutti i costi quell'unico superstite ancora in vita.

Da onesto uomo ligio alla legge, il nostro Jim si trasformerà in un uomo che evita la legge quando questa risulta inzaccherata nella corruzione più lorda e connivente.

Scoprirà suo malgrado perché quel ragazzino risulta tanto ambito a quei killer, a sua volta assoldati da un boss narcotrafficante messicano desideroso di ritornare in possesso del suo sporco denaro.

Il grande (anche in altezza) attore irlandese Liam Neeson si è trasformato ormai da decenni nella quintessenza dell'americano onesto sopraffatto da ingiustizie e cospirazioni che gli impongono di infrangere la legge, rimanendo onesto e pure integro di coscienza ed intenti.

Votato da anni ad un cinema commerciale che, in effetti, non lo aiuta ad arricchire granché la sua folta carriera di attore e star un tempo assai ricercato anche dagli autori più insigniti, Neeson riesce tuttavia, bontà sua, a non perdere credibilità e valore come succede al parimenti onnivoro ed assetato di lavoro collega quale figura, per citarne uno, ad esempio Nicolas Cage, ormai spesso ridotto alla parodia di se stesso.

Liam Neeson, che a quasi settanta primavere sfodera ancora una forma fisica davvero invidiabile in grado di togliergli almeno quindi buoni anni anagrafici, invece resta una garanzia, anche quando il film che lo vede protagonista non si caratterizza per scelte narrative o tecniche particolarmente ispirate.

Diretto con puro mestiere da un non proprio indimenticabile Robert Lorenz, questo suo "Uomo sopra la legge" è un action thriller che celebra e glorifica ancora una volta la integrale purezza del vero spirito americano, che spinge l'uomo onesto a impegnarsi e a rischiare pur di non rinunciare ad una giustizia che pare completamente alla mercé dell'abuso di potere e della corruzione dilagante.

La vicenda si lascia seguire piuttosto bene, nonostante l'inevitabile prevedibilità dello script; la retorica per fortuna è contenuta entro limiti tutto sommato accettabili, e Neeson - sempre più un alternativo e meno muscolare e moraleggiante Sly - cesella ancora una volta un personaggio di onesto ed integro padre di famiglia in realtà solo, ma pronto a dimostrarsi davvero un potenziale all american honest man.