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Il potere

Regia di Augusto Tretti vedi scheda film

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La recensione su Il potere

di tafo
8 stelle

Il potere è nudo, viva Augusto Tretti.

Il potere nasce dall’ignoranza .I fenomeni naturali creano i presupposti per lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo che credendo tali fenomeni come soprannaturali ha paura e si sottomette. Il potere una volta creato si rafforza e non intende concedere nulla ai dominati, si auto-alimenta ha la faccia feroce delle ferie che nel corso del tempo non  cambiano pronte a sfruttare le loro risorse. Il regista attraversa la storia umana con un messaggio chiaro e conciso: il potere non può avere nessun fondamento etico religioso o ideologico perché i profeti sono falsi e c’è chi sfrutta e chi è sfruttato. Nessuno può intralciare il potere, stare dalla parte degli sfruttati per farli stare meglio non è possibile lo sfruttato è costretto a essere la vittima non può ribellarsi. Il nostro sintetizza il concetto attraverso cinque momenti storici evitando i discorsi troppo seriosi e intellettuali per farsi capire da tutti per riassumere le vicende umane senza rinunciare ai simboli e ad un’ironia grottesca efficace senza troppi giri di parole e di immagini. La musica è fastidiosa un lamento feroce e bestiale che accompagna l’avidità degli uomini di potere sostituendosi al verbo stesso nella capacità di esprimere meglio delle parole il sentimento di chi le pronuncia. La genesi del fascismo viene riassunta perfettamente come un unione di interessi convergenti impauriti dalle proteste degli sfruttati dopo la prima guerra mondiale e la logica solidale e comunista che cominciava a diffondersi nel mondo. La maschera grottesca del duce che copre la faccia dell’attore diventa l’emblema della faccia ridicola del ventennio. La pochezza dei mezzi del regista si lega benissimo nella scena della parata militare dove lo stesso gruppo di attori girato l’angolo si veste di volta in volta con le diverse divise delle forze armate e le bici degli alpini diventano dei carri armati. Il cinema artigiano del nostro incontra la pochezza e la cialtroneria del regime. Il potere dei consumi ci trasformerà poi tutti in sfruttati che accumulano cose che non ci servono o che non servono a niente. Mettendo in mostra una faccia solo all’apparenza migliore del potere al quale non servono più uomini forti ma solo consumatori più forti. Cinema semplice dal montaggio moderno che accosta immagini reali alla finzione e che anticipa gli eccessi di Ciprì e Maresco.

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