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I miserabili

Regia di Bille August vedi scheda film

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La recensione su I miserabili

di gerkota
6 stelle

Impresa titanica trasporre in film I miserabili, opera del romanziere Victor Hugo. Libro definito (giustamente e a dispetto della lunghezza disarmante di oltre mille e cinquecento pagine) una delle novelle cardine del XIX secolo europeo (pubblicata nel 1862). Compito tutt’altro che facile anche commentarne una delle riduzioni cinematografiche. Come questa pellicola firmata da Bille August (Il senso di Smilla per la neve, 1997). Dal 1925 questa del ‘98 è la nona versione per il grande schermo (ve ne sono anche per la televisione). Quasi banale dire che condensare una vicenda tanto espansa nel tempo e così intrisa di personaggi ed emozioni e capovolgimenti e trepidazioni, sia un lavoro che mette a durissima prova. In questo lungometraggio - il penultimo per il cinema prima de Les Misérables di Tom Hooper (Il discorso del re, 2010), va apprezzata la riuscita sintesi della sceneggiatura (Rafael Yglesias). Sono adatti i costumi, così come la musica. Ma la vicenda in immagini zoppica e incespica. Così ha il sapore più di un mediocre sceneggiato per la tv, che di un prodotto che incanti nelle vaste dimensioni di una sala. Colpa anche della recitazione sottotono di attori di altissimo spessore. Soprattutto del protagonista Liam Neeson, nei panni di un Jean Valjean troppo dimesso. O di Geoffrey Rush, che personifica in modo opaco l’ispettore Javert. Insipida Claire Danes che interpreta un’improbabile Cosette. Si poteva fare meglio.

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