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Contratto per uccidere

Regia di Don Siegel vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Contratto per uccidere

di rocky85
8 stelle

"Non importa. Va tutto bene, li conosco...", ripete Johnny North (John Cassavetes) al telefono, avvisato dell'arrivo imminente di due sicari venuti per freddarlo. Johnny riattacca il telefono, manda via tutte le persone che sono nel suo ufficio e si fa ammazzare senza opporre alcuna resistenza. In treno, durante il viaggio di ritorno, uno dei due killer (Lee Marvin) si interroga: perchè sono stati pagati così tanto per un lavoro così facile? E dove è finito il milione di dollari che era stato sottratto da Johnny ai suoi complici dopo una rapina? Ma soprattutto, "perchè un uomo non scappa davanti alla morte? Perchè, ad un tratto, preferisce morire?" I due cominciano ad indagare, ascoltano persone vicine a Johnny e scoprono che questi, ex pilota giovane e promettente, aveva abbandonato le corse dopo essersi innamorato di una misteriosa donna, Sheila Farr (Angie Dickinson), legata sentimentalmente ad un boss (Ronald Reagan, futuro Presidente ed al suo ultimo ruolo prima del ritiro dal cinema) della mala di Los Angeles.

Originariamente realizzato per la televisione ma distribuito poi nelle sale cinematografiche per la sua eccessiva dose di violenza, Contratto per uccidere è il remake de I Gangsters, capolavoro del noir diretto da Robert Siodmak nel 1946 e tratto liberamente dal racconto Gli uccisori di Hemingway. Il regista Don Siegel e lo sceneggiatore Gene L. Coon adattano la storia, modificano i nomi dei personaggi e promuovono a protagonisti i due sicari (come era già stato nel precedente noir di Siegel Crimine silenzioso). In tal modo il racconto abbraccia il punto di vista disincantato e nichilista di chi conosce bene il mondo della criminalità e non dovrebbe meravigliarsi di quanto accade. E la vicenda di Johnny viene narrata in flashback, attraverso testimonianze di amici o conoscenti. La storia viene prosciugata di quelli che sono gli elementi tipici del noir per proporre un quadro squallido e amorale, radiografia di un microcosmo popolato da gangster spietati, femmes fatales disoneste e bugiarde, perdenti disillusi e rassegnati.

"Il tipico eroe di Siegel è uno sconfitto, il più delle volte un criminale che cerca di adattarsi ad un mondo spietatamente normale" , scrive John Garbee (citazione letta nel bellissimo post scritto da Marcello del Campo su Film Tv a proposito del noir americano degli anni Cinquanta). Ed è una definizione perfettamente adattabile alla figura di Johnny North come lo sarà in seguito quella di Charley Varrick. Contratto per uccidere è però probabilmente il film più pessimista di Siegel, quello per il quale il regista non prevede speranza alcuna.

Tutto è corrotto, tutto è inutile. Così come sarebbe stato inutile per Johnny continuare a vivere, dopo quanto gli è accaduto e dopo aver perso qualsiasi punto di riferimento. Resta una messa in scena fredda, astratta, essenziale. Resta lo sguardo parzialmente etico dell’unico personaggio forse "morale" del racconto, ovvero il killer interpretato da Lee Marvin. Restano alcune sequenze memorabili. Su tutte, l’incipit nell'istituto per ciechi ed il grandioso finale. Gocce di sangue che cadono lentamente sul pavimento accompagnano il definitivo regolamento di conti. Una carrellata ci introduce all'interno della casa e, dopo la sparatoria, ci riporta in strada. Per terra, una valigia piena di soldi che svolazzano in aria. Tutto per nulla.

 

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