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Lupin III: La menzogna di Fujiko Mine

Regia di Takeshi Koike vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Lupin III: La menzogna di Fujiko Mine

di Marco Poggi
8 stelle

Fujiko è coinvolta in un regolamento di conti fra un contabile e i suoi capi e si prende cura del figlio piccolo di quest'ultimo per estorcergli il PIN di una cassetta di sicurezza. Mai si era vista una Fujiko così materna nei confronti di un ragazzino occhialuto, manco fosse la Maisha del 999. Notevole il suo scontro sexy con il killer Bincam.

La ladra Fujiko Mine  è coinvolta in un regolamento di conti fra un contabile e i suoi capi legati alla malavita  e si prende cura del figlio piccolo di quest'ultimo (che, per non cadere in mano ai killer, fa esplodere il rifugio con lui dentro)  per estorcergli il  codice PIN di una cassetta di sicurezza con dentro cinquecento milioni di dollari, che il padre gli ha impresso nella mente . Mai si era vista una Fujiko così materna, combattiva e protettiva nei confronti di un ragazzino occhialuto, eppure ci sta, visto che non viene smentita la Fujiko spregiudicata di sempre. Notevole il suo scontro fisico e sexy con il killer Bincam, una sorta di Whisky/Pycal della prima serie animata di Lupin III , in salsa avversario mutante degli X-men, che lancia maledizioni così tremende che  fa paura persino agli stessi mandanti, che riescono a  trattenerlo a stento, con camicia di forza e catene ai polsi, mentre Lupin e Jigen (il primo solo in camicia nera e il secondo, eccezionalmente, in maglietta estiva violacea - bruttino come look, ma accettabile rispetto alla versione della terza serie con camicia arancione, cravatta e giacca verde -) intervengono solo quando serve. Terzo anime diretto TakeshI Koike, collegato a quelli precedenti di Jigen e Goemon (purtroppo, bisogna farci il callo  con la continuity lupiniana, sopratutto in questi anime movie adulti e violenti, ma ben scritti), dove, dopo tanto tempo, torna la Fujiko Mine dei primi episodi della prima serie di Lupin, ma anche quella vista nella maxi-serie, in 13 episodi, del 2012, "LUPIN III - LA DONNA CHIAMATA FUJIKO MINE".perché sappiamo come se la cavano in un duello Lupin,Jigen e Goemon, mentre Fujiko no (a parte i divertenti colpo di karate/kung fu dati agli  scagnozzi e poliziotti di poco valore). Qui se la deve vedere con un personaggio che è più forte di lei, che potrebbe spazzarla via come niente. La Fujiko diretta da Koike è anche un pò la Maisha/Maeter di Leiji Matsumoto, protagonista di "GALAXY EXPRESS 999", cioè un personaggio che scopre d'avere istinti materni verso un ragazzino bruttino, ma che difende, non con la frusta della seria biondina con pelliccia e colbacco,  ma con i coltelli e la pistola tipici della ladra di Monkey Punch. Ovviamente, il suo lato di doppiogiochista sexy non viene cancellato, anzi amplificato (vedi la scena con l'albergatore barbuto); persino Bincam rimane attratto da lei, inoltre assistiamo a un raro momento romantico fra Lupin e Fujiko, da godere dall'inizio alla fine (ho sempre preferito questa non coppia di ladri ai nostrani Dabolik e Eva Kant, tutto baci, furti, vita domestica, romanticherie, ma, sopratutto fedeltà reciproca...meglio la Fujiko infedelmenhte fedele a Lupin che la Eva donna fedele a Diabolik). Come la serie di Fujiko del 2012 e i precedenti due film di Lupin diretti da Talkeshi Koike,  l'atmosfera di questo anime movie è  tipicamente anni'70, mentre il tono è meno violento e splatter delle pellicole precedenti. La presenza di un bambino e di un contrabile della mala nella trama  rammenta non poco quella del film "GLORIA - UNA NOTTE D'ESTATE", diretto da John Casavetes, nel 1980 (e rifatto - male ahimé -  da Sidney Lumet  nel 1998 con  l'allora ancora giovane Sharon Stone - che. con Fujiko ha un pò a che fare, vedi la scena dell'interrogatorio di "BASIC INSTICT" - al posto di un'appesantita e cinquantenne -, ma bravissima e inarrivabile - Gena Rowlands) , anche se sterza sul fanta-fumetto horror, dai toni sexy. Da vedere.  

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