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Ritorno al crimine

Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ritorno al crimine

di axe
4 stelle

Tornati dalla Roma del 1982, Moreno, Sebastiano, Giuseppe e Gianfranco, i viaggiatori del tempo dell'episodio precedente, si mettono alla ricerca di Sabrina - la quale nel frattempo si è sposata con Ranieri, ricco falsario e trafficante d'arte - per poter recuperare il tesoro della Banda Della Magliana, del quale lei si era appropriata. Rintracciano la donna, ormai ultrasessantenne, nella villa di famiglia sulla Costiera Amalfitana, dove vive con il marito e la figlia Lorella. Fanno irruzione nell'abitazione, ma qui vengono raggiunti prima da Renatino, anch'egli riuscito a viaggiare nel tempo, e poi da una banda di malviventi napoletani, il cui capo rapisce Lorella pretendendo un quadro di Van Gogh per la sua restituzione. Data l'età, Lorella potrebbe essere in realtà la figlia di Sebastiano, o anche di Renatino, che calma i suoi bollenti spiriti e decide di collaborare per la liberazione della ragazza. Seguito di "Non Ci Resta Che Il Crimine" - a sua volta valutato non proprio un capolavoro - "Ritono Al Crimine" ha in buona parte deluso le mie aspettative. La fantasia del regista, nonchè interprete, Massimiliano Bruno viaggia a briglia sciolta; l'avversaria, in questo episodio, è una banda di delinquenti napoletanti, tanto feroci quanto stupidi, ambiziosi ed amanti dello sfarzo e del "kitsch", come da stereotipi del genere. Renatino (Edoardo Leo), già improbabile come pericoloso criminale nel prequel, qui è ancora più addolcito e quasi macchiettizzato, nel confrontarsi con le molte innovazioni sociali e tecnologiche degli ultimi 35 anni. Quello che nella realtà è un ambizioso bandito, in questa storia, compreso il valore dell'amicizia e della collaborazione, passa nello schieramento dei "buoni"; mette le proprie conoscenze nell'ambiente della malavita romana a loro disposizione e s'impegna a fondo per la salvezza di Lorella, interpretata da Giulia Bevilacqua, la quale recita in pose da "dark lady" fuori luogo rispetto al ruolo. Anche gli altri attori paiono un po' sotto tono. Marco Giallini interpreta Moreno, qui coinvolto in una storiellina d'amore senza futuro con la giovane napoletana Teresa (Marianna Di Maso); Alessandro Gassmann è il puntiglioso Sebastiano. Gianmarco Tognazzi è il più svampito Giuseppe. Ha un ruolo di primo piano anche Carlo Buccirosso nei panni di Ranieri, lo scaltro mercante d'arte. Ruoli minori per Corinne Clery, Loretta Goggi, Ninetto Davoli (Er Saetta). Fanno, infine, "comparsate" alcuni personaggi famosi. I toni del film sono quasi comici; la demenzialità affiora qua e là. Sporadiche esplosioni di cattiveria danno un connotato grottesco ad alcune sequenze e personaggi. Prevalgono ambientazioni napoletane; fonte d'ispirazione, oltre ai "poliziotteschi" anni '70 ed ai fatti della Banda Della Magliana, è la malavita partenopea, la cui rappresentazione mostra affinità con le descrizioni che ne fanno i Manetti Bros nei film "Song 'E Napule" e "Ammore E Malavita". Qualche sequenza si salva; molto divertenti le fasi della rapina nei Musei Vaticani, con i "vecchietti" del crimine di nuovo al servizio di Renatino. Per il resto, però, si ride ... per non piangere ! E' un peccato che un cast così nutrito non sia stato adeguatamente valorizzato. C'è la possibilità che venga realizzato un terzo episodio, ancora più fantasioso ... vedremo cosa ne verrà fuori. 

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