Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Se in Malick la suggestione visiva finisce spesso per prevalere su trama e contenuto, ne "La sottile linea rossa" va dato atto al regista di aver saputo mantenere "la palla al centro" con un'avvincente e glaciale manifesto contro la macelleria che ogni guerra porta con sè. A differenza che in "The tree of life" dove si finiva per far prevalere il contenitore al contenuto, qui Malick riesce bene a non perdere il filo narrativo, tanto che le quasi tre ore del film, pur tra qualche ridondanza, difficilmente stancano anche lo spettatore più prevenuto. Lo stile ovviamente è unico, e come tale può non piacere, ma "La sottile linea rossa" riesce a travalicare il semplice racconto di vincitori e vinti di una guerra e a trasformarsi nel pretesto di una riflessione profonda e sincera.
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