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Ordet

Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film

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La recensione su Ordet

di teaestefano
8 stelle

A me non sembra una riflessione sulla vita, nè sul suo trionfo, e neppure mi sembra un poema laico. Al contrario, per è ma una profondissima riflessione sulla fede e sul suo potere, come pure sul fatto che solo un cuore puro e semplice (la bambina, ma se vogliamo tutti noi) riesce ad accoglierla. Johannes, disgustato e impedito dalla mancanza di fede di tutti, alla fine compie il miracolo sostenuto solo dalla fede della bambina: come il vero Gesù, che prima di fare miracoli chiede la nostra fede. Il film fustiga le divisione interne dei cristiani, dove molta parte ha l'orgoglio umano; quand'anche non si riesca a superarle, i fedeli devono amarsi, rispettarsi e perdonarsi. Il discorso generale è un rimprovero alla nostra poca fede, che impedisce a Dio di compiere i miracoli: siamo intrisi di razionalismo e scetticismo, che in fondo sono superbia nei confronti di Dio, su quello che può e non può fare. Infatti Inger, che ha una fede solida e completa è la miracolata, Johannes che l'ha anche lui è l'autore del miracolo, la bambina che dà la sua a sostegno è anche vincitrice. La sua è una fede così pura, profonda e limpida che considera il miracolo come il naturale intervento di Dio, che si doveva aspettare. La figuraccia peggiore la fa il pastore, che nega i miracoli dicendo che in teoria sarebbero possibili, ma che Dio non li compie per non contraddire le leggi di natura che lui stesso ha istituito. Certamente paragonabile a molte opere di Bergman, bisogna però rilevare che mentre quest'ultimo afferma con amarezza il silenzio di Dio, qui l'Onnipotente non se ne sta affatto fermo e in silenzio. Dreyer ha chiaro in mente ciò che vuole rappresentare e ciò che vuole comunicare, e non si preoccupa di avere un'azione incalzante (anche se la tensione non molla per tutto il film). Con la sua mano fermissima dà al film una purezza cristallina, una solidità esemplare, e uno stile che non fa una grinza. Non si può negare che sia un film impegnativo, ma la fatica necessaria alla visione dà abbondante ricompensa. Uno dei capolavori della storia del cinema.

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