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Figli

Regia di Giuseppe Bonito vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Figli

di Andreotti_Ciro
7 stelle

Nicola e Sara sono una coppia di genitori che vive a Roma con la figlia di sei anni e con una vita che trascorre senza particolari intoppi. Quando Sara rimane inaspettatamente in cinta quella che era una normale esistenza a tre viene sconvolta dall’arrivo di Pietro.

 

“Il figlio”, purtroppo l’ultimo, partorito dalla mente geniale di Mattia Torre, scomparso lo scorso luglio a soli 47 anni, avrebbe dovuto coincidere con la sua terza regia cinematografica ma ciò nonostante la pellicola portata a termine da Giuseppe Bonito, scelto dallo stesso Torre quando ormai le forze lo stavano abbandonando, riesce a trasudare completamente della follia e della comicità di un uomo scomparso troppo presto. Genitore, esattamente come i due protagonisti e anche lui impegnato a saltare nell’iperuranio di una seconda paternità, fra riti da replicare e primogenite da convincere che l’arrivo del fratello più piccolo non negherà loro il diritto di avere una vita felice, tra nuovi interrogativi sul senso di quello che ti sta nuovamente accadendo e il desiderio di fuga rappresentata da una finestra perennemente spalancata e pronta per essere attraversata per giungere alla tanto agognata libertà. Mastandrea e la Cortellesi, già coppia nella vita reale in un remoto passato, arrivano sul grande schermo alla loro prima prova assieme portando le rispettive esperienze di genitori disincantati e ritrovandosi prima di tutto nella descrizione della coppia improvvisamente destabilizzata, perché va precisato che la pellicola di Bonito, alla quale hanno contribuito numerosi amici e colleghi di Mattia Torre, è principalmente un excursus a episodi, tutti sempre ai margini del surreale, su come una normale coppia possa arrivare a un passo, uno solo, dall’esplodere salvo ritrovarsi sulle ultime impervie curve di vite altrettanto normali esattamente come quelle di coloro che al cinema vanno ad assistervi, riconoscendosi in ogni sua sfumatura. Menzione particolare per Stefano Fresi nel ruolo di un genitore molestato dai figli, Paolo Calabresi per un cameo con tanto di pasticca di cianuro a disposizione, vedere per credere. Da recuperare se non lo avete ancora visto, da recuperare tutto il lavoro di Mattia Torre, che in futuro è già stato deciso da chi gli era vicino, sarà riproposto e recuperato, per non disperderne il lascito prezioso.

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