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L'ultimo treno della notte

Regia di Aldo Lado vedi scheda film

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La recensione su L'ultimo treno della notte

di maurizio73
4 stelle

Cugine e studentesse in Germania, dove risiede con la famiglia la prima delle due, Margareth e Lisa partono alla volta dell'Italia per trascorrere le festività natalizie in casa della seconda. Scese dal loro treno, bloccato alla frontiera con l'Austria per un allarme dinamitardo, salgono su di un secondo dove sono oggetto di sevizie e violenze da parte di un terzetto criminale costituito da due balordi e da una sadica e pervertita 'femme fatale'. Le ragazze faranno una brutta fine ma anche per i loro assassini l'epilogo non riserverà nulla di buono.

 

 

Musicato da Morricone (che non lesina di autocitarsi a più riprese attraverso i motivetti che accomapagnano i momenti salienti del film) e impreziosito dalla partecipazione di veterani illustri come Enrico Maria Salerno (il chirurgo) e Franco Fabrizi (il guardone), questo guazzabuglio di efferatezze firmato da Aldo Lado è un B-movie che ricalca tanto la tradizione nostrana dello slasher-thriller portato in auge da Fulci e Argento, quanto quella ancor più consolidata (almeno per l'influenza sulla prima e per le fette di mercato conquistate in quel decennio) della 'Exploitation' americana che si era affermata già dagli anni '60. Al di là delle trite e pretestuose tematiche sociologiche (il perbenismo e l'ipocrisia borghese, la lotta di classe, la libertà sessuale, l'origine della violenza, la banalità del male) il film di Lado punta a ricreare la claustrofobica tensione di un'atmosfera malsana e malata dove , tanto l'ambientazione ferroviaria 'interclassista' quanto le sfortunate coincidenze di un'incontro casuale, fungano da innesco drammaturgico per l'esplosione di una follia omicida a base di stupri e squartamenti all'arma bianca.

 

 

'L'ultimo treno della notte' (1975) : Una scena del film

 

Un' 'Arancia meccanica on the Train' insomma, che si risolve in una truce poetica della violenza sadica senza alcun rispetto per la logica e la congruenza narrativa e dove il meccanismo della ritorsione sembra l'unico movente in grado di ridare credibilità ad una storia esile in cui i più deboli e sprovveduti sembrano soccombere di fronte al bieco cinismo di personalità ben più ineffabili e vigliacche.

 

 

'L'ultimo treno della notte' (1975) : Laura D'Angelo e Macha Méril

 

Interessante comunque la trovata di un sodalizio della promiscuità costituito da un bizzarro assortimento di personalità sociopatiche dove un terzetto, più che pericoloso criminale, riesce a ricreare le dinamiche del branco nel metro quadro di uno scompartimento ferroviario. Svolta finale stile 'Ultima casa a sinistra' ed il pregiudizio, per una volta immeritato ed incauto, sulla fragilità ed innocenza della figura femminile. Menzione d'onore per la bella e conturbante Macha Méril e per gli occhi perennemente strabuzzati e la faccia un pò così del sempreverde Flavio Bucci.

 

 

'L'ultimo treno della notte' (1975) : una scena del film

 

Incredibilmente uscito quasi indenne dalla censura italiana (tranne l'inevitabile divieto ai minori di 18) è stato respinto al mittente da quella britannica. Come si dice, niente sesso (e violenza), siamo inglesi!

 

 

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