Regia di Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo vedi scheda film
Dopo Criminali come noi risalente a sabato 22 febbraio, finalmente una proiezione e sul grande schermo. Criminali come noi, forse potrebbe essere il sottotitolo del film dei fratelli D’Innocenzo (la cui Terra dell’abbastanza che non ho ancora visto sto registrando su Rai3…)
Sintetiche ed immediate impressioni: gli autori colgono nel segno se loro intenzione era di offrire una storia disturbante nella quale i personaggi sembrano fare a gara nell’offrire un’immagine di sé negativa. Del resto, Favolacce, fin dal titolo non poteva riservare una happy end come nelle più classiche delle favole perché i bambini continuano a guardarci e non possono rivelarsi meglio dei genitori. Si salva (?) solo il figlio che appartiene al nucleo famigliare non tradizionale ovvero sia “incompleto” il cui padre sembra un Captain Fantastic de Spinaceto, il quale nel porgere una birretta al figlio lo invita a un brindisi assai consono in ‘sti tempi di post (più o meno) Corona (il virus s’intende): “A ‘ste estate der cazzo”. Proprio oggi che s’invoca il distanziamento sociale, l’unico momento tenero e innocente dell’opera è quello fra il ragazzino che deve trasmettere la rosolia (se non ricordo male) alla compagna di classe, il loro contatto mano nella mano.
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