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Cattive acque

Regia di Todd Haynes vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Cattive acque

di Andreotti_Ciro
7 stelle

Robert Bilott, avvocato che lavora alle dipendenze delle multinazionali della chimica, viene avvicinato da un agricoltore che desidera ricevere un parere riguardo la morte dei propri capi di bestiame. L’uomo sospetta che la causa di queste morti possa essere ascritta alla DuPont, multinazionale cliente dello studio presso il quale lavora Robert.

 

Erin Bronkovich è ancora una volta a caccia d’inquinamento ambientale e questa volta ha il volto e la rettitudine di Mark Ruffalo che impersona l’avvocato Robert Bilott, da oltre due decenni impegnato in difesa di coloro che sono stati vittima del PFOA, più comunemente noto come Teflon. Da questo incipit, fornito dall’articolo di Nathaniel Rich, si snoda l’ennesima vicenda cresciuta negli USA, dove un uomo può cercare di scardinare un sistema corrotto con l’appoggio di una famiglia comprensiva e della sua sete di giustizia. Rispetto ad altre pellicole analoghe, ed esattamente come il proprio alter ego femminile, il film che vede Ruffalo protagonista riesce a rapire lo spettatore grazie alle implicazioni personali che toccano la vita del protagonista e di chi lo affianca.  Haynes riesce a confezionare la sua prima pellicola appartenente al genere legal thriller, raccontando l’ennesimo infrangersi del sogno americano e cavalcando un genere tanto caro proprio al mondo a stelle e strisce. Il tutto intessendo una trama solida creata su una sceneggiatura che implica inevitabili salti temporali che però non inficiano minimamente il telaio della narrazione, aggiungendo a questa delle riprese fredde e notturne, merito dell’eccellente lavoro di Edward Lachman alla fotografia, con inquadrature livide esattamente come i miasmi che partono dalla DuPont sino alle condutture dell’acqua degli abitanti di Parkesburg, in West Virginia. Nonostante quindi il genere sia ampiamente esplorato e la conclusione a suo modo scontata, il film ne diviene prodromo grazie a spiegazioni accurate tratte dalle ricerche dell’avvocato Billot e grazie anche a un manipolo di eccellenti interpreti, Ruffalo, Anne Hathaway, nel ruolo di sua moglie Sarah, gli avvocati Tim Robbins, da sempre sensibile a tematiche ambientali e Bill Pullman, che si gettano anima e corpo alla ricerca di una giustizia difficile da raggiungere.

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