Espandi menu
cerca
Il Regno

Regia di Francesco Fanuele vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mm40

mm40

Iscritto dal 30 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 166
  • Post 16
  • Recensioni 10912
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il Regno

di mm40
5 stelle

Un autista d’autobus romano eredita dal padre una piccola proprietà di cui non sapeva nulla. Su quel terreno trova un piccolo regno, popolato di persone ferme al medioevo che lo acclamano quale nuovo sire. L’uomo, combattuto fra fuggire e vendere il terreno, decide infine di stabilirsi in quel luogo e ricominciare la sua vita… da sovrano.

Una storia decisamente sopra le righe, al limite del fumettistico, ambientata nei territori della fantascienza: Il regno non sembra proprio un film italiano del 2020, non gli manca il coraggio di tentare qualcosa di differente dal solito e questo è presumibilmente il suo merito maggiore. Non va nemmeno sottovalutata la regia dell’esordiente (nel lungometraggio) Francesco Fanuele, già autore di alcuni corti e occasionalmente interprete in altrui produzioni, capace di confezionare questa commedia atipica con sufficiente cura; a conti fatti, pur non raccontando nulla di eccezionale e non recando con sé alcuna particolare morale, la visione de Il regno può ritenersi soddisfacente – o quantomeno non dannosa, che poco non è per lo stato del cinema nostrano di questi anni. La sceneggiatura dello stesso Fanuele e di Stefano Di Santi (da un soggetto di entrambi e di Bernardo Pellegrini) si poggia interamente sulle spalle di Stefano Fresi, robuste quanto basta, chiamato per una volta a un ruolo da protagonista assoluto; al suo fianco troviamo tra gli altri Silvia d’Amico, Max Tortora, Agnese Nano, Enzo Salomone e Fotinì Peluso. Forse qualche pecca si può ritrovare nella partenza lenta della storia; ma quando Giacomo, il protagonista, si trasferisce nel suo nuovo regno, la narrazione prende di colpo ritmo e vigore, sfoggiando anche qualche trovata interessante, giocando tra anacronismi e paragoni inevitabili fra passato remoto e presente (naturalmente impietosi a sfavore del presente). Cento minuti spensierati: ci si può accontentare. 5/10.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati