Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Pressochè un miracolo o giù di lì; il più debole romanzo moraviano, inghiottito, assimilato e ri-vomitato col fascino magnetico dell'opera d'arte. Gran ritmo e grande Bertolucci, che con ironica e ambigua incoscienza ci ha regalato uno dei pochi film che tutto il mondo ci invidia. Cosi sensuale e perfetto da far (quasi) schifo. La struttura, pluriarticolata e interiormente onirica, è degna di un Joyce "sinfonico" (quanto ci manca il compianto Franco "Kim" Arcalli, l'unico montatore con il cachet superiore a quello di Marcello Mastroianni...), mentre c'è da stropicciarsi gli occhi talmente ogni singolo fotogramma è colmo di bellezza, allusioni, eleganza, creatività, ironia finissima e pulsioni viscerali. Cast sublime e stratosferico, in perfetta sintonia con la straniante ambiguità di tutto il film (menzione particolare alla stilizzatissima Sandrelli). Ripeto: un'opera d'arte tout court.
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