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Vicino alla fine

Regia di Keith Gordon vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Vicino alla fine

di axe
7 stelle

Negli ultimi giorni dell'anno 1944, in un imprecisato luogo tra i boschi al confine tra Belgio, Francia e Lussemburgo, un plotone di militari americani è inviato a presidiare una villa isolata. Gli statunitensi temono il contatto con i nemici; ma i soldati tedeschi, veterani del fronte orientale e giovanissime reclute, non hanno alcuna voglia di combattere. Un film di guerra contro la guerra, la quale, al di là di ogni sua motivazione o causa scatenante, sia essa ideologica o di qualunque altro genere, in questa storia è presentata quale crudo scatenarsi di forze distruttrici. Il nemico del soldato americano non è il tedesco - che esso identifica superficialmente con il nazista - bensì il freddo; i proiettili, da qualunque parte provengano; gli ufficiali, che si disinteressano della sorte dei loro sottoposti. Più o meno gli stessi nemici che hanno i soldati tedeschi, al novero dei quali bisogna aggiungere i fanatici nazisti, che, incuranti della prossima ed inevitabile disfatta della Germania, arrivano a minacciare le loro stesse famiglie in patria. Il film racconta la storia del plotone statunitense da prima dell'invio al fronte. Ne presenta i membri come ragazzi semplici, con interessi e sentimenti normali per persone di quell'età - divertimenti, prime esperienze con le donne - e lascia immaginare che la storia dei soldati tedeschi non sia molto diversa. Buona parte della storia è ambientata in un paesaggio invernale, tra alture che appaiono deserte, eppure nascondono la presenza dei soldati di parte avversa; il contatto tra i due schieramenti inizialmente è complesso, per via delle naturali incomprensioni; poi, la vicenda prende una piega singolare; si finisce, però, per tornare alla dura realtà in coincidenza con l'inizio dell'Offensiva delle Ardenne. L'atmosfera di quiete, la natura silenziosa, i colori chiari e neutri delle alture ammantate di neve recano un significativo contrasto con lo scatenarsi della furia distruttrice dell'uomo. Rileviamo, tra gli attori, la presenza di Ethan Hawke, nelle vesti di uno dei componenti del plotone, la "voce narrante" che racconta con disillusione lo svolgersi dei eventi. Tuttavia, un vero protagonista non c'è. In egual misura, tutti i soldati lo sono; attori loro malgrado di una tragedia collettiva quale è la guerra. Il ritmo del film è altalenante. Le scene di combattimento sono ridotte al minimo; molto spazio è dato ai dialoghi tra i personaggi, resi estremamente intimi dagli eventi (di particolare effetto la scena del "bagno collettivo" e la cura del corpo di uno dei combattenti). Un buon film bellico, originale e ricco di spunti di riflessione sul rapporto tra l'uomo e la guerra.

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