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Il fantasma dell'Opera

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su Il fantasma dell'Opera

di mm40
4 stelle

Abbandonato da neonato e cresciuto da un branco di ratti mutanti con i superpoteri, un aitante e belloccio giovanottone vive nello scantinato di un teatro dell'opera. Quando vede la cantante Christine, con disastrosi problemi di dizione ma bravissima nel playback, se ne innamora perdutamente, tanto da commettere una strage per lei.

Il declino inarrestabile di Dario Argento passa anche per questo titolo, naturalmente tratto dal celebre romanzo di inizio Novecento firmato da Gaston Leroux, sceneggiato dallo stesso regista e da Gerard Brach. L'idea che il testo di origine sia stato ampiamente modificato può anche far storcere il naso, ma in realtà di per sè la trama della versione argentiana regge dignitosamente, almeno se si esclude il dettaglio del protagonista cresciuto da ratti magici-mutanti e divenuto un bel ragazzone in salute anzichè il mostro deforme delle pagine di Leroux. Anche gli espedienti sfruttati dal regista per conferire il giusto appeal alla sua opera - nulla di distante dai suoi canoni: brivido, sangue e un pizzico di erotismo - sono accettabilissimi e in definitiva in linea con la trama. Ma quel che proprio non si può perdonare è, ancora una volta, l'inserimento a forza della catastrofica figlia nel ruolo femminile centrale della pellicola: apprezzabili i suoi sforzi a fingere durante il playback canterino, ma appena apre bocca per davvero Asia Argento fa venire il latte alle ginocchia - crea interi caseifici, anzi - degli spettatori. Se il film in sè è traballante e mostra qualche preoccupante elemento di squilibrio (ad es. anche l'utilizzo, pur rado, di effetti speciali digitali non all'altezza della situazione, come nel precedente La sindrome di Stendhal, 1996), arriva la Nicoletta Braschi di Dario Argento a porre la parola fine sulla credibilità e di conseguenza sulla riuscita del lavoro. Peccato perchè, oltre ad attori come Julian Sands, Nadia Rinaldi e Coralina Cataldi Tassoni, il cast tecnico sfoggia nomi di assoluto rilievo come Ennio Morricone (musiche), Antonello Geleng (scene), Ronnie Taylor (fotografia). 4/10.

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