Regia di Richard Stanley vedi scheda film
Un'idea e un plot privi di originalità, con un tentativo di conferirne attraverso la forma espositiva. Il risultato è assai deludente: si subdora il tentativo di farne un'opera visionaria o metafisica, ma più che questo sembra semmai di battere sentieri già più che battuti, in modo più noioso e forzato del solito. I "colori" che sembrano richiamare un'estetica psichedelica e allucinogena sembrano mera ostentazione fine a se stessa, o, al massimo, il maldestro tentativo di attribuire all'opera una personalità che sembra non pervenuta. La narrazione si svolge lenta e ridondante, con personaggi che sfiorano (o superano) il ridicolo, senza ironia, con una tensione troppo diluita per risultare efficace, dei risvolti non solo inverosimili (siamo nella fantascienza, quindi ciò non sarebbe impossibile) ma anche del tutto illogici e gratuiti. Il finale propone una sorta di climax ascendente verso quello che dovrebbe coinvolgere lo spettatore all'emozione finale, visivamente, acusticamente e narrativamente. Il tutto, però, si risolve in una serie di immagini da videoclip e in una conclusione del tutto insensata, che lascerebbe l'amaro in bocca se non fosse preannunciata da tutte le delusioni precedenti.
Un'occasione sprecata per raccontare, o anche soltanto per mostrare, qualcosa: difficile salvare una qualsiasi parte dell'opera. Meglio guardare altrove, a partire dal quasi coevo Annihilation, che vola però su ben altri cieli. Peccato!
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