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La terrazza

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La terrazza

di ethan
9 stelle

'La terrazza' può essere considerato l'atto finale, il canto del cigno della commedia all'italiana: aperto da un magistrale piano sequenza di due minuti che, lentamente, dalla terrazza entra in una stanza ad inquadrare una tavola imbandita che, all'invito ''E' pronto, venite!'' della padrona di casa, si riempie di vocianti ospiti che saranno, a turno, i protagonisti delle (tragi)comiche microstorie che popolano il film, è al tempo stesso, una riflessione - dai toni sovente malinconici ed amari - su un periodo storico del nostro paese e la constatazione di una disfatta generazionale.

I cinque racconti partono tutti dalla (reiterata) scena iniziale che, di volta in volta, mette in primo piano i cinque attori principali.

Nel primo vediamo uno sceneggiatore in crisi di idee e di nervi (Jean - Louis Trintignant) che, messo alle strette da un produttore ignorante (Ugo Tognazzi) finisce in una casa di cura.

Nel successivo un giornalista (Mastroianni) tenta, invano, di ricucire il rapporto con la moglie (Carla Gravina) ormai in carriera.

Quello centrale - più verso il grottesco - narra le vicissitudini di un funzionario RAI (Serge Reggiani) che, in preda alla depressione, finirà per morire, in una scena dagli echi felliniani,   in uno studio in cui è allestito uno spettacolo.

Gli ultimi due sono prettamente da commedia e vedono come protagonisti il produttore (Tognazzi) anch'egli alle prese con i capricci cinefili della moglie (Ombretta Colli) ed infine Gassman nei panni dell'Onorevole del PCI che dopo un alterco alla festa con una donna (Stefania Sandrelli) finisce per instaurare con la stessa una relazione adulterina. Egli espone i suoi interrogativi all'assemblea del suo partito ma rimane senza risposte.

Li ritroviamo tutti, a distanza di tempo, ancora alla terrazza e, dopo uno sfogo autocritico di Gassman che lascia il tempo che trova, finiranno per canticchiare canzoni attorno ad un piano.

Ettore Scola, come un direttore d'orchestra, riesce ad ottenere il meglio dal suo coro di attori dove ognuno dà il meglio di sè, senza offuscare gli altri.

Notevole l'apporto di Age e Scarpelli, coautori dello script con il regista: tra le tante battute memorabili, da ricordare la frase-tormentone pronunciata da Gassman: ''Come s'era felici quando eravate tutti imbecilli''.

Voto: 9.

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