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La notte dei morti viventi

Regia di George A. Romero vedi scheda film

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La recensione su La notte dei morti viventi

di tafo
10 stelle

La prima volta non si scorda mai.

“ Occorre scuotere l’ordine sociale, rompere con il passato. Basta con i patetici Dracula e Frankenstein che non spaventano più nessuno. Bisogna colpire basso, colpire duro, ma soprattutto non affannarsi più di tanto a giustificare l’orrore.”  ( Danilo Arona )

 

La creatura di Romero muove i primi passi , incerti ma implacabili alla ricerca delle sue prede umane. Non è più tempo per castelli gotici abitati da presenze mostruose, l’orrore è in pieno giorno. La dicotomia del genere che prevedeva un dentro pericoloso e un fuori salvifico viene ribaltata. L’unica possibilità di salvezza o di ritardare l’incontro ravvicinato e di rifugiarsi in un luogo chiuso e definito. L’esterno diventa minaccioso perché loro sono la maggioranza non silenziosa ma mugugnante sempre affamata di carne umana. Il cimitero luogo dei morti dove portare i fiori sulla tomba di un genitore defunto, diventa il luogo dove tutto può cominciare quando i morti non muoiono. Lo scherzo macabro tra due fratelli diventa un incubo ad occhi aperti senza spiegazione da cui si può solo scappare senza pensare alla sorte subita da chi ti stava vicino. Bisogna mettersi al sicuro barricare porte e finestre e cercare notizie da tutti i media per capire cosa sta succedendo. In un ora e mezza il nostro rompe molti tabù, manda in cantina definitivamente tutto l’horror pre-68 facendo iniziare il genere moderno da qui. Il contagio che si allarga senza controllo giustifica la repressione e la violenza di chi vuole mantenere l’ordine sempre e comunque. Il film esce nell’anno delle rivolte sociali e il nostro non esita a farci vedere una figlia che mangia i genitori e un protagonista di colore scelto casualmente o forse no come simbolo di un odio razziale verso i diversi che gli costerà molto caro. Esordio in bianco e nero ma con molte sfumature, pugno in faccia alle nostre convinzioni cristiane e biologiche per questo capolavoro senza scampo. Resta solo da capire se noi siamo quelli fuori come carne da macello che macella i vivi per vivere o quelli dentro manipolati dai media e chiusi nelle loro case borghesi.

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