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La leggenda del pianista sull'Oceano

Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La leggenda del pianista sull'Oceano

di Auguste
4 stelle

Per me questo film significa una sola cosa: di Sergio Leone ne abbiamo avuto soltanto uno. Diffidate dai falsi!
Il film di per sé è certamente guardabile - messa da parte la prolissità e la lunghezza eccessiva - ma il problema è che inscindibile dalla sua pretenziosità.
Non ho nulla contro l'epica del cinema o il cinema dell'epica, a patto che il film riesca bene. E a mio avviso il "polpettone" di Tornatore resta un film mediocre e sbruffone.
Il protagonista, interpretato dal buon Tim Roth, è caratterizzato male e la presunta profondità del suo personaggio è banalizzata e resa male, molto male, al punto che il personaggio diviene addirittura antipatico ed insulso, così come la sua scelta di restare sulla nave non sembra una scelta calibrata e decisiva, ma una sua semplice paura di dis-ancorarsi dalle proprie certezze, di lasciare la propria beneamata nave.
Il protagonista, Novecento, è ambizioso sin dal nome, ma l'ambizione del suo personaggio resta immatura, irrealizzata.
Ciò che comunque irrita maggiormente del film è l'arroganza che trasuda in ogni singola inquadratura, come se inserire un duello musicale figo e qualche(stereotipata)considerazione pseudo-filosofica del protagonista, dia a tutti il diritto di seguire le orme di S. Leone.
Sia ben chiaro, il film di per sé non è così male, il problema è che Tornatore si è sforzato fin troppo di rendere questo film "epico" e di rendere lo stralunato ed imbambocciato pianista un "filosofo ambulante", una leggenda vivente, un musicista eccezionale dalla mente superiore ed imperscrutabile.
A mio modesto parere così non va bene affatto!
La scena del duello l'ho trovata carina e anche divertente, ma lì si vede massimamente la sbruffoneria di Tornatore, capace soltanto di scimmiottare la grandezza dei duelli di Leone.
Ciò che invece "saleverebbe" il film sono le sempreverdi musiche di Ennio Morricone, ma lì è inutile stare a commentare.
Le musiche di per sé sono a mio avviso eccezionali, ma nel film non fanno altro che gonfiarlo ulteriormente, renderlo ancora più pomposo e kitch.
E così questo film, esattamente come la nave di Novecento, cola a picco inesorabilmente, inabissandosi insieme a tutti gli altri film che, come questo, tentano la strada dell'epica per abbellirsi, fallendo inevitabilmente.

Sulla colonna sonora

Come ho già detto, la colonna sonora di per sé è ottima, almeno personalmente, e alcuni brani come "Nocturne with no Moon" o "Playing Love" restano davvero belli da ascoltare, ma la colonna sonora in QUESTO film - e mi sento di condividere il giudizio del Mereghetti - risulta "tronfia", inappropriata, o meglio, appropriata all'arroganza del film stesso.

Su Tim Roth

Molto meglio nei film di Tarantino. Il suo personaggio mi è sembrato noioso e a tratti insopportabile, non a causa di Roth, ma a causa dello sforzo di caratterizzazione impostogli.

Su Pruitt Taylor Vince

A me in questa parte è piaciuto, tutto sommato.

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