Regia di George A. Romero vedi scheda film
Film che amo perdutamente fin dalla adolescenza e che per nulla al mondo avrei potuto perdermi restaurato in 4K, in proiezione al Festival del Cinema di Venezia 73 introdotto da Dario Argento.
Ma andiamo con ordine. è giusto specificare che si tratta del film Zombi e non Dawn of the dead inquanto trattasi del montaggio di Dario Argento e colonna sonora, bella ma invadente, dei Goblin (scritta dallo stesso Argento), insomma il film che all'epoca uscì in Italia.
Sul film non c'è molto da spendere parole, è secondo per rilevanza storica solo al primo capitolo della serie (La notte dei morti viventi) ma nettamente primo per qualità cinematografica. Il film è scritto (Romero e Argento) con la voglia di raccontare la società che sta cambiando velocemente (stanno arrivando i mall o da noi centri commerciali) pur restanto fedeli al genere cinematografico horror, la regia e il montaggio voglio mantenere il ritmo alle stelle (aiutato nell'edizione italiana dalla colonna sonora) senza tralasciare le lunghe inquadrature di zombie che a modo loro fanno spesa.
per concludere mi sembra giusto spendere due parole su Dario Argento presente in laguna protagonista della breve introdzione al film.
Dario Argento è secondo me il regista italiano più amato e odiato dagli italiani, anzi dai suoi fan. Mi spiego. Pasolini forse è l'artista più odiato e amato di Italia, c'è chi lo trova un genio e chi invece lo ha sempre combattuto, arginato e insultato. Dario Argento procura questo scisma ma all'interno dei cultori del cinema "de paura". ogni cosa che fa o che presenta è motivo di litigio a qualsiasi livello, tra chi lo difenderà per sempre per i capolavori che ci ha regalato e chi lo aspetta sempre pre criticarlo, per urlargli "non sei più quello degli anni 70". Purtroppo credo che ormai sti dominando la seconda tipologia, forse anche perchè ci stiamo sempre più allontando da sui capolavori.
un piccolo episodio successo quella stessa sera.
Il regista Nicolas Winding Refn, molto simpatico e bravo a tenere il palco, introduce Dario Argento definendo uno dei registi più influenti della storia del cinema mondiale e, rivolgendosi a Barbera, chiede a più riprese un Leone d'Oro alla carriera per il regista romano. Entra Dario Argento: applausi. ormai sono anni che mi presento a Venezia e ho assistito a standing-ovation per qualsiasi cosa o persona, ho assistito a quelle commeventi per Cimino e Rosi, quella fredda (ma pur sempre in piedi) per William Friedkin, e tante più che altro doverose perchè regista o attori presenti in sala. beh per Dario nella sala gremita ci siamo alzati in 5 forse 6.
lo so è una piccola cosa, forse insignificante, forse Dario era (visibilmente)troppo commosso nel vedere una sala stracolma ad un festival dopo 40 anni dall'uscita del film(perchè in fondo il film e in gran parte suo) per accorgersene, forse...
...ma la standing-ovation a questo grande artista è mancata a me, è mancata la sensazione di essere "uno fra tanti" che sentono ancora il bisogno di avere dei riferimenti che piano piano ogni giorno ci stanno lasciando.
Dario Argento è un genio...una qualità che non si perde mai.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta