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Zombi

Regia di George A. Romero vedi scheda film

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La recensione su Zombi

di cheftony
10 stelle

Premessa: non ho visto esattamente Zombi, ma la versione originale sottotitolata in italiano di Romero, vale a dire Dawn of the Dead, lungo circa 2h e 13', mentre la versione internazionale, curata da Dario Argento (anche consulente di sceneggiatura di Romero), ha subito una ventina di minuti di tagli.

La trama è nota: Fran, una ragazza che lavora in uno studio TV (peraltro nel caos per l'impazzare dell'orda di zombi in tutta l'America), viene convinta dal fidanzato Stephen ad unirsi ad un suo amico poliziotto, Roger, per fuggire in elicottero; si unisce anche Peter, SWAT di colore conosciuto da Roger durante un raid in un palazzo abitato da spacciatori e portoricani, invaso anch'esso dagli zombi.
"Quando i morti camminano, senores, dobbiamo smettere di uccidere o perderemo la guerra." Così un prete portoricano, privo di una gamba, ammonisce i due membri delle squadre speciali della polizia. Ma Roger e Peter ne hanno abbastanza e fuggono con Fran e Stephen, sorvolando le campagne degli Stati Uniti invase e cercando di fermarsi a fare il pieno di carburante. Una volta quasi a secco, si fermano sul tetto di un centro commerciale, scoprendo che questo è letteralmente pieno di zombi, che, pure dopo la morte, hanno conservato un primordiale istinto, facendo esattamente ciò che era fondamentale per loro in vita: comprare! Per niente velato, quindi, il messaggio anticonsumistico di George Romero, dopo essersi scagliato contro le armi e il razzismo nel precedente capitolo Night of the Living Dead. Inoltre, stavolta non c'è neanche un minimo accenno alle cause della proliferazione di morti viventi: l'orrore c'è e basta, nessuna inutile spiegazione scientifica.
Ma Zombi funziona alla grandissima anche come puro film horror; i 4 riescono a crearsi un fortino all'interno del supermercato, sparando alla testa degli zombi, unico modo per ridar loro la "pace", e aspettando una circostanza favorevole per procurarsi del carburante. Ma gli zombi aumentano continuamente di numero, dato che ogni persona morsa diventa a sua volta uno zombi, e quando tocca a Roger le cose si complicano...
"When there's no more room in hell, the dead will walk here." Nel 1978, il maestro Romero dirige un film apocalittico, geniale, che riesce ad essere al contempo una denuncia sociale e un intrattenimento horror coi fiocchi, grazie anche ai trucchi di Tom Savini, che rende i morti viventi di uno strano colore grigio-bluastro, e grazie alla sua abilità registica e alla sua fantasia. Alcune scene sono decisamente splatter, in particolare verso il finale, ma niente è fine a se stesso. A mio giudizio, un capolavoro.

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