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Conan il barbaro

Regia di John Milius vedi scheda film

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La recensione su Conan il barbaro

di maso
8 stelle

Il capostipite del genere "Sword & sorcery" seguito da tanti film tutti qualitativamente inferiori che variano dalla serie A alla serie Y (ogni riferimento a Yado è puramente casuale), diffusi e tramontati alla fine degli anni ottanta.

Ciò che eleva "Conan il barbaro" al di sopra di tutti i suoi successori è in primis la mano sapiente di John Milius che traendo lo spunto da un buon fumetto fantasy ha saputo creare un'era senza tempo, ne passata ne futura, dove guerrieri nerboruti e riti magici coabitano a stretto contatto fra città fortificate e deserti aridi.

La messa in scena è impeccabile e aiuta lo spettatore a seguire il protagonista come se fosse al suo fianco, fin dalle prime sequenze Milius mette in chiaro gli elementi cardine del racconto: la spada simbolo del dominio forgiata dalla gente del piccolo Conan che verrà presto ridotto in schiavitù e privato con violenza dei suoi affetti dal despota rettile Jame Earl Jones e i suoi adepti, sotto il marchio dei due cobra che si fronteggiano dinnanzi un sole nascente.

La bellezza della madre di Conan mozzata sotto i suoi occhi di bambino è un elemento in più della narrativa e per la narrativa del film, Conan cresce sotto il torchio della ruota e il desiderio di vendetta, ben presto la mascella sporgente e i muscoli di Schwarzenegger entrano nell'universo hollywoodyano attraverso l'obiettivo di Milius che non poteva sceglierlo per ruolo d'esordio migliore come protagonista.

Mr Olympia è ancora un attore acerbo e le sue espressioni a volte sembrano un bicipite femorale contratto ma Conan è indubbiamente un ruolo su misura per lui e il copione lo aiuta riducendo i dialoghi all'osso e lasciando la parola delle sue avventure alle immagini in cui azione, magia, sesso e nudità si amalgamano alla perfezione.

Da notare come i tre protagonisti siano attori provenienti da altre scuole: oltre a Schwarzy affermato culturista ci sono al suo fianco Jerry Lopez, fenomenale surfista che aveva già partecipato nel ruolo di se stesso ad "Un mercoledì da leoni" sempre di Milius e Sandhal Bergman ballerina dal culo d'acciaio che si unisce carnalmente a Conan, tutti fanno un buon lavoro ma come sempre c'è la voce grossa di Milius dietro le loro performance cosa che non serve per vecchie volpi come Von Sydow nel ruolo del re buono, James Earl Jones il cattivo che inquieta con lo sguardo sgranato e soprattutto Mako nel ruolo dello stregone amico che con la sua mimica orientale fusa con una scioltezza tutta yankee da vita ad un altro personaggio indimenticabile dopo Po han in "Quelli della San Pablo" di tanti anni prima.

Il film è quindi un lungo flusso senza pause in cui le scene memorabili non mancano e gli effetti visivi funzionano senza inquinare: l'amplesso di Conan con l'eremita indemoniata dai lineamenti asiatici avvolta dal fuoco e illuminata dalla magia, lo scontro di Conan con il serpente gigante nella fortezza dove Scwarzy può cominciare a scaldare i muscoli e tutta l'ora conclusiva dalla fortezza dei cobra dove l'uso fluviale delle comparse certifica le capacità di Milius nel filmare le scene di massa, passando per l'esorcismo di Conan salvato dagli spiriti malvagi proprio dai suoi cari amici fino allo scontro finale fra le rocce, una sequenza frammentatissima in cui la battaglia fra Conan e i suoi nemici è talmente violenta che nonostante il montaggio misurato ho i miei dubbi che i cavalli coinvolti ne siano usciti illesi, gli scontri sono potentissimi e gli schizzi di sangue sgorgano anche dalla roccia spaccata dall'acciaio e c'è anche il tempo per un tocco magico che aleggia su Conan proprio perchè siamo immersi nel film sword and sorcery per eccellenza.

Luce perfetta in ogni anfratto e musica d'atmosfera per un film epocale della mia adolescenza che purtroppo non riuscii a vedere in sala causa divieto ai minori, ora possiedo il DVD e devo dire che la traccia commento di Milius è la più brutta che abbia mai sentito, priva di info si limita a sottolineare ad ogni occasione che Sandhal Bergman è una valchiria, lo capisco anche perchè la sua presenza illumina ogni sequenza che la vede presente.

Ebbe un seguito nettamente inferiore per atmosfera e tono molto più giocoso, e un terzo capitolo "Conan il conquistatore" fu preparato ma mai realizzato per la rinuncia di Schwarzenegger ormai divo.

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