La recensione su Raf

di alan smithee

6 stelle

TFF 37 - TORINO 37

Raf è ancora una teenager, ma vive sola in uno scantinato di un immobile rustico che il padrone sta vendendo per lucrare su un'offerta favorevole e trasferirsi al caldo. Pertanto la ragazza sa che entro breve dovrà sloggiare da quella cameretta che ama dipingere di rosa, salvo poi donarle un tocco di folle personalità.

Per vivere, Raf aiuta un giardiniere a potare le siepi, e trascorre il tempo libero ad ascoltare musica dance nei locali o anche da sola.

Non ha veri e propri amici solidali o del cuore, forse per quel suo carattere un po' asociale che la rende imprevedibile e talvolta molesta.

Ma un giorno, incontrando per caso una coetanea impegnata a fare footing, ecco che Raf potrà assicurarsi la prima, seria amicizia del cuore, persino intima... salvo rischiare di comprometterla a causa della sua imprevedibile intemperanza, e della differenza caratteriale, sociale ed economica che si pone come una muraglia tra le due ragazze, altrimenti perfettamente compatibili.

L'opera d'esordio di Harry Cepka ha dalla sua principalmente la tenacia di rifuggire le carinerie laddove le situazioni della pur esile vicenda si presterebbero idealmente a dedicarcisi.

Invece il film, commedia insolita e bizzarra, ben più drammatica di quel che pare per quasi 3/4 del suo svolgimento, si concentra sulla solitudine maldestra della protagonista e riesce a costruirci un personaggio vivo e profondo che resta misterioso e tutt'altro che svelato.

La forza della protagonista, oltre che da un valido lavoro di scrittura, risiede pure nella presenza scenica sgraziata, ma coinvolgente e gradevole, della bella Grace Glowicki, giovane attrice e regista che qui al TFF è presente pure con Tito, di cui è regista, oltre che interprete.

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