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Racconto d'autunno

Regia di Eric Rohmer vedi scheda film

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La recensione su Racconto d'autunno

di sasso67
8 stelle

Nei film di Rohmer (e non mi succede così di frequente con quelli di altri autori) mi capita spesso di provare immediata antipatia per i personaggi. Anche in Racconto d'autunno ho provato la medesima sensazione, anche se, tuttavia, questa volta l'avversione è scemata con lo scorrere del film. L'innegabile verbosità dei film rohmeriani è presente anche in questa sua opera, ma stavolta la fitta rete di dialoghi si scioglie in una serie di rivoli armonici che concorrono tutti a delineare i contorni della doppia macchinazione ordita da due donne, l'una all'insaputa dell'altra, per trovare un compagno alla viticultrice Magali (e lo dice uno che con Rohmer non è mai stato tenero).

Oltre a questo, il balletto dei personaggi non sembra qui vuoto e fine soltanto a soddisfare i giochi intellettualistici del regista, ma, pur assumendo un tono diverso da quello che potrebbe suggerire il titolo (una storia crepuscolare di addio alla giovinezza...), è attraversato da un'inquietudine sottile, suggerita soprattutto dalla persona che apparentemente è quella più equilibrata, cioè Isabelle. Quest'ultima, che dichiara più volte di essere felicemente sposata da ventiquattro anni e di amare da altrettanto il marito, si vede spesso con lo sguardo assorto e trasognato, come se stesse fantasticando della possibilità di una vita parallela e la si vede altrettanto spesso inquadrata, o meglio incorniciata, tra gli stipiti di una finestra, di una porta o di uno specchio, come se anelasse a una via di fuga, ma fosse inesorabilmente inquadrata in uno schema prestabilito, dal quale è impossibile allontanarsi. È significativa l'ultima sequenza, nella quale Isabelle cambia espressione e pur abbracciata al marito, con il quale sta ballando, nostra un'espressione del volto persa nel vuoto.

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