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I Care a Lot

Regia di J Blakeson vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su I Care a Lot

di alan smithee
5 stelle

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La rampante e grintosa bella e slanciata quarantenne Marla Grayson (Rosamund Pike), ha avviato con successo un'attività che punta a gestire su uno dei comparti più liquidi e meno sfruttati all'interno della società di oggi: quello della gestione di anziani facoltosi ma soli o con parenti lontani e poco disponibili a soccorrerli, che presentano spesso difficoltà a far fronte agli impegni che la caotica vita odierna richiede anche per il disbrigo di semplici faccende quotidiane.

Incontriamo la donna mentre è intenta a districarsi con abilità in uno dei frequenti processi in cui finisce per essere accusata da parenti di ipotetiche vittime della sua organizzata forma di tutela, che si traduce nella completa disposizione - in quanto tutrice legale - di tutte le sostanze degli anziani assistiti, dalla ella stessa gestite con l'unico, dichiarato fine di tutelare il patrimonio degli assistiti affinché possa far fronte alle spese necessarie al loro mantenimento.

Il giorno in cui la sua amica medico le presenta una paziente pressoché perfetta da spolpare, la Jennifer quasi settantenne in forma e senza parenti in evidenza (la sempre notevole Dianne Wiest), dallo stesso medico dichiarata in difficoltà a gestirsi, ecco che Marla comprende di aver trovato finalmente la sua autentica e genuina gallina dalle uova d'oro, non appena riesce ad introdurre occhi e mani all'interno della cassetta di sicurezza intestata alla anziana signora.

Ma non sa né immagina, la scaltra e cinica Marla, che la medesima anziana donna nasconde un inverosimile segreto che la vede segretamente affiliata in linea consanguinea più strettamente di quanto possa essere lecito pensare, ad un "piccolo" ma non meno letale elemento della mafia russa (un bieco e non meno risoluto Peter Dinklage), che non ha per nulla intenzione di farsi sottrarre quella preziosa via d'accesso ad un tesoretto per nulla sottovalutabile.

Né costui ha in mente di trovarsi di fronte ad una vera e propria guerriera, che non ha per nulla intenzione di mollare la sua preda più preziosa anche solo a seguito di una pur convinta minaccia di pesante ritorsione.

Ne scaturirà una vera e propria guerra tra i due, che non rinunceranno ad ordire i più elaborati complotti e violenti colpi bassi, pur di conquistarsi la titolarità definitiva di quel prezioso, irrinunciabile bottino.

L'opera terza del regista di La scomparsa di Alice Creed e del fantascientifico La quinta onda, - J. Blakeson - possiede un bel ritmo che ne rende concitata ed adrenalinica almeno tutta la prima pregevole parte.

Poi una incontenibile foga narrativa finisce per prendere il sopravvento senza contegno, spingendo la vicenda lungo tutta una sequenza di concitati colpi di scena a catena che, se da un lato aiutano lo spettatore a tener desta l'attenzione sulla vicenda, dall'altro finiscono per rendere davvero troppo macchinoso ed inverosimile il complotto, proteso fino ad una resa dei conti quasi provvidenziale che si dimostra, a tutti gli effetti e a ben vedere, per nulla imprevedibile.

Al di là delle diverse perplessità che la vicenda suscita, nulla da ridire riguardo all'interpretazione davvero rimarchevole di un'attrice per nulla nuova (basti ricordare il riuscito e intrigante Gone Girl di David Fincher) nel ruolo della dark lady, ovvero Rosamund Pike, fresca di premio ai Golden Globe come miglior interprete di film commedia-musicale (?), davvero brava nel suo ruolo di spietata e cinica approfittatrice che si butta sulla preda con la risolutezza tipica di una murena che non abbandona mai la presa, qualunque sia il prezzo da pagare per spuntarla sull'avversario.  

 

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