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I Due Papi

Regia di Fernando Meirelles vedi scheda film

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La recensione su I Due Papi

di kubritch
2 stelle

Si tratta di un puro film di propaganda cattolica che sfrutta la novità sensazionalistica di avere due papi. Il copione della giustificazione riguardante le alleanze della Chiesa Cattolica con la dittatura, è sempre la stessa. D'altronde la Chiesa di Roma è stata voluta e istituzionalizzata dagli imperatori romani Costantino e Teodosio. Dunque, una certa sensibilità per la tirannia fa parte del DNA cattolico. Non era tradimento dei valori cristiani, ma, il tentativo di salvare quante più vite è possibile, da una posizione di vantaggio. I sofisti insegnano che qualunque argomento sia razionalmente confutabile grazie all'arte della retorica. I due papi vengono rappresentati secondo i cliche mediatici: grande intellettuale l'uno, popolano l'altro, il gesuita. Sarebbe stato più interessante se il film ci avesse mostrato come ha fatto Bergoglio ad entrare nella setta esclusivissima dei gesuiti. Invece, il film passa dalla vocazione, descritta secondo lo schema esoterico cattolico, all'androne del convento dei gesuiti con un semplice stacco. Il problema è che il pubblico scevro di senso critico, tende a fidarsi di più di ciò che vede, che di ciò che apprende dalle parole. Il film ci informa che il papa francescano/gesuita è stato un eterosessuale prossimo al matrimonio, prima di prendere i voti; il tutto narrato con immagini in stile "Baci perugina" - rose rosse e il bianco/nero di una romantica notte rischiarata dalla Luna. Di papa Ratzinger il racconto si limita a mitigarne quell'immagine pubblica di kapò holy fashion addicted, che io non ho mai avuto. Ho sempre pensato che fosse un tradizionale papa cattolico. Lo stesso penso di papa Francesco che ho sempre considerato una scaltra operazione di marketing applicata ad una organizzazione religiosa istituzionalizzata e potentissima più di quanto siate disposti a pensare. La sua apertura mentale è solo di facciata. Uno beve vino; l'altro, aranciata. Uno suona al piano Bach; l'altro fischietta Dancing queen e cita i Beatles. L'uno prega anche per mangiare la pizza; l'altro, freme per addentarla. L'uno parla di libri; l'altro guarda le partite di calcio. Non si capisce per quale motivo uno che si interessi di calcio, debba essere per definizione un genuino e bonario uomo del popolo. Nella realtà, gli stadi sono fucine di teppisti. In conclusione, questo film è una scorpacciata di luoghi comuni e sentimentalismi, preparata a posta per alimentare le illusioni della gente. I film più apprezzati sono quelli che confermano le idee dello spettatore medio che teme libertà di pensiero e verità, come la morte. E' consolatorio pensare che il bene stia da una parte e il male dall'altra. Ma la faccenda in società è un po' più complessa di così. Le argomentazioni teologiche espresse, manco a dirlo, sono da catechismo della prima comunione. Bergoglio è rappresentato con i tratti conformisti del redento che diventa eroe involontario. Ce ne sono tanti nell'agiografia: San Paolo, Sant'Agostino... Per tutta la durata del film mi sono chiesto se i due attori protagonisti, britannici per nascita, concordassero con le ideologie impersonate, per pura curiosità. Sono sempre più persuaso che gli attori non siano, poi, così intelligenti come ci vengono mostrati nei media. Hitchcock non aveva così torto. 

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