Espandi menu
cerca
Il compagno B

Regia di George Marshall, Ray McCarey vedi scheda film

Recensioni

L'autore

genoano

genoano

Iscritto dall'8 ottobre 2018 Vai al suo profilo
  • Seguaci 8
  • Post -
  • Recensioni 164
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il compagno B

di genoano
7 stelle

Da aspiranti renitenti alla leva a rocamboleschi eroi di guerra, per finire come sgangherati ma generosi paladini al servizio di una bimba in difficoltà : Stanlio e Ollio si impegnano in un tour de force comico pieno zeppo di idee, battute e gags, e ne escono vincitori a suon di risate. Voto 7+.

Operazione molto speciale per Stan Laurel e Oliver Hardy al loro secondo lungometraggio: far ridere della guerra e delle sue conseguenze, così come di tutte le situazioni difficili, al termine delle quali, se ci si crede, potrebbe esserci un po' di felicità (il film è stato girato nel 1932, l'anno più duro della Grande Depressione seguita al crollo di Wall Street del 1929). La trama prende spunto, fondendoli, da due classici di Charlie Chaplin, "Charlot soldato" e "Il monello". Il titolo italiano sarebbe dovuto ad un errore di interpretazione (la scritta che compare al campo di addestramento B-Company sarebbe stata interpretata come compagno B anzichè compagnia B, pare), quello originale é "Pack up your troubles", e cita una canzone popolare tra i soldati inglesi e poi tra quelli americani nella Grande Guerra, che faceva pressappoco "Riponi i tuoi guai nello zaino e sorridi, preoccuparsi non serve a nulla"; nella missione di suscitare sorrisi i due amici si rivelano in effetti dei veri eroi. Giunti al fronte non si fanno neanche sfiorare dalla paura: passano direttamente al terrore; il loro panico si trasmette a tutto il campo di battaglia avvolgendo in un completo marasma indifferentemente nemici, carri armati e filo spinato, con risultati che neppure Napoleone con dieci battaglioni tattici a disposizione potrebbe ottenere. Dalla guerra alla pace, i due si riadattano senza problemi alla vita che conducevano prima, cioè pochi quattrini e guai attirati con la calamita; coi guai vengono anche parecchie gags memorabili, dalla movimentata sorpresa tornando al furgoncino degli hot dogs dopo la pausa pranzo, al pazzesco "rifugio" trovato da Stan per far finta di nulla quando arriva la polizia. Ma la scena più divertente la regala Ollio, che partendo dallo stipite della porta e da un tavolo da stiro mette su una virtuosistica e ritmata sequenza di facciate, capitomboli, cadute catastrofiche e concussioni che è un'antologia comica dell'incidente domestico, con l'immancabile, sconsolato e buffissimo "sguardo in camera" finale. Se l'umorismo è in fondo una forma di saggezza, "Pack up your troubles" ci ricorda l'importanza di ridere dei propri guai; non farlo sarebbe da "stupìdi".

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati