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La mia banda suona il pop

Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film

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La recensione su La mia banda suona il pop

di mm40
3 stelle

I Popcorn sono stati una meteora musicale degli anni Ottanta; trent’anni dopo un oligarca russo li vuole in concerto per la festa del suo 50esimo compleanno. Il loro vecchio manager rintraccia i quattro componenti e li convince ad accettare la danarosa offerta.

Sì, l’idea di partenza non è affatto male: La mia banda suona il pop è una commediola dalla struttura semplice, ma sensata e dall’andamento lineare, con una sceneggiatura rimpinzata delle più o meno prevedibili gag del caso (autori: Fausto Brizzi, Marco Martani, Edoardo Maria Falcone e Alessandro Bardani) e affidata a un gruppo di interpreti solidi, che sanno ciò che fanno. Certo, Brizzi come regista non brilla per fantasia e il prodotto in sé non può aspirare a molto di più che generare quattro risatine a denti stretti, magari lasciando un paio di momenti musicali nell’immaginario degli spettatori; ma al di là di questo il problema principale della pellicola è un altro – e risiede proprio nel suo punto di forza, cioè il cast. Christian De Sica e Angela Finocchiaro sono (sanno fare, si intende) i buffi cialtroni che il pubblico ben conosce, senza dubbio in parte; ma i danni cominciano già con Massimo Ghini, che non ha mai fatto una gran figura (e gli vale come titolo d’onore, si capisce) nei cinepanettoni, e soprattutto peggiorano con Paolo Rossi, raramente fuori contesto e in un personaggio del tutto avulso dal suo carattere e dalla sua recitazione come qui. Il resto degli attori è assortito così così: Diego Abatantuono fa bene in un ruolo piuttosto classico per lui, mentre Natasha Stefanenko non dà altrettante sicurezze come attrice, ma indubbiamente ha il physique du role; particine poi vengono ritagliate anche per Giulio Base, Sergio Rubini e Tiberio Timperi. Per concludere, e non è un dettaglio da poco, il titolo pare piuttosto insulso, dato che qui si parla di un complesso vocale usa-e-getta, mentre con Ivano Fossati (La mia banda suona il rock) e con tutto il cantautorato italiano in genere questo lavoro non ha nulla a che vedere. 3,5/10.

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