Regia di Kevin Reynolds vedi scheda film
Altra incursione hollywoodiana nel mondo della violenza scolastica. Dirige i lavori Kevin Reynolds che è bravo a non far scadere il tutto nella classica farsa action, ma non lo è altrettanto nel creare personaggi secondari credibili da affiancare a quello del Prof Garfield/ Samuel Jackson.
Come correttamente recita il commento 'ufficiale' di FilmTV, Kevin Reynolds torna tra gli esseri umani del presente dopo il viaggio nel futuro distopico del kolossal “Waterworld”. Lo fa immergendosi in un problema, quello della violenza nelle scuole, divenuto sempre più pressante nel corso degli anni (tanto da aver ora esondato i confini USA) e portato ormai sullo schermo in un'infinità di occasioni dalla mecca del cinema. E partendo da tali premesse difficile sarebbe stato venirsene fuori con un prodotto particolarmente originale. Eppure Mr. Reynolds, uno che sembra aver sparato le proprie migliori cartucce ad inizio carriera, riesce a non far scadere il tutto in una sorta di action movie buoni vs. cattivi a sfondo liceale (vedi: “Principal”, “The Substitute” e simili) mantenendo invece il suo protagonista, un fantastico Samuel Jackson, in una sorta di zona grigia della moralità che rispetta la realtà umana e fa onore al cinema. Sfortunatamente tali buone nuove sono qui accompagnate da difetti difficili da ignorare, vedasi a titolo di esempio la scarsissima cura dedicata alla costruzione dei personaggi secondari, alcuni dei quali meri stereotipi su due gambe, o l'età degli attori chiamati ad interpretare gli studenti, tutti abbondantemente sopra i vent'anni. Difetto quest'ultimo ahime presente nella stragrande maggioranza dei film a sfondo scolastico. Il film, ricevuto in maniera negativa dalla critica, andò malissimo anche al botteghino, incassando solo una frazione dei circa 20 milioni spesi per realizzarlo.
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