Regia di Ambrogio Lo Giudice vedi scheda film
Più che un biopic, quasi un'agiografia della direttrice del coro dell'Antoniano Mariele Ventre. Professionale la realizzazione tecnica del prodotto, ma ben modesto il suo valore artistico. VOTO: 3
Storia romanzata delle origini del celebre concorso canoro infantile “Zecchino d'oro” e della sua estensione, il Piccolo Coro dell'Antoniano. Produce la RAI e dirige un nome non certo di punta del cinema italiano contemporaneo quale Ambrogio Lo Giudice, del quale francamente non conosco altre opere. Sento di poter affermare senza pensarci troppo su e senza grossi rischi di prendere una cantonata, che il valore storiografico di questo “I ragazzi dello Zecchino d'Oro” è pressacché nullo, visto che gli autori (sceneggiatura firmata Anna Pavigliano, Carlotta Verona e lo stesso Lo Giudice) più che una biografia hanno realizzato una sorta di agiografia della direttrice del coro Mariele Ventre. Il livello tecnico è invece quel che può definirsi 'diligente', vale a dire professionale pur senza lampi di genio. Il cast è in linea con tutto il resto: Matilde De Angelis, Maya Sansa, Antonio Gerardi e Simone Gandolfo, affiancati ovviamente (visto il tema trattato) da una pletora di attori-bambini non professonisti. Fra tanto grigiore, l'unico ma invero alquanto flebile motivo per avvicinarsi al film è rappresentato dall'amarcord delle vecchie canzoni dello Zecchino d'Oro (“44 gatti”, “Carissimo Pinocchio”, “Volevo un gatto nero”, ecc.) che pur essendo state composte nei primi anni '60 hanno accompagnato l'infanzia di tutti noi.
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