Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Un buon esordio per Bertolucci, girato alla precoce età di soli ventuno anni. Basato su un soggetto di Pasolini, è un'opera chiaramente influenzata dai primi film del poeta friulano, soprattutto "Accattone" a cui Bertolucci lavoro' come assistente alla regia, anche se alcuni critici sostengono che il film sarebbe poco pasoliniano nello stile. Le etichette non sono così importanti e Bertolucci dimostrerà presto di avere una propria poetica personale che si allontanera' progressivamente dal neorealismo delle borgate per sfociare in un cinema prima tentato dall'esuberanza formale della Nouvelle vague, poi dalla magniloquenza del kolossal hollywoodiano. In questo film d'esordio si notano l'attenzione tematica alle condizioni del sottoproletariato, una struttura episodica che in certi momenti lo avvicina a "Rashomon" di Kurosawa nell'inchiesta sull'omicidio di una prostituta, con testimonianze contrastanti che danno versioni differenti dei fatti che potrebbero condurre allo scioglimento dell'enigma. Fra i vari episodi, uno dei più interessanti è quello sul soldato che vorrebbe trovare una fidanzata, di taglio documentaristico con pochi dialoghi. Nonostante lo stile diretto e immediato, si notano alcuni tocchi piuttosto sofisticati come certi movimenti di macchina frenetici col dolly, e la direzione degli attori non professionisti è molto curata. Un esordio promettente, non uno dei migliori film dell'autore, ma una pellicola ancora vitale e ispirata.
Voto 7/10
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