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Doctor Sleep

Regia di Mike Flanagan vedi scheda film

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Raffaele92

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La recensione su Doctor Sleep

di Raffaele92
7 stelle

Un film in grado di far letteralmente volare le sue due ore e mezza di durata fondamentalmente funziona. Mike Flanagan non è l'ultimo arrivato, suo uno degli horror più belli degli ultimi dieci anni: "Oculus" (2013). Certo, su "Doctor Sleep" la regia è invisibile, e non è nemmeno ciò che conta di più in questo dichiarato fan-made film (fan di chi? Del King quanto del suo "traditore" Kubrick) nel quale tutto converge in direzione del finale, il grande ritorno all'Overlook ma, soprattutto, a un cinema defunto fattosi memoria collettiva.

E quando questo lungo epilogo arriva, il ritorno mimetico della sequenza d'apertura di "Shining" per un attimo fa battere davvero il cuore.

Certo, soffre di tutti i difetti tipici della riduzione cinematografica da romanzo: semplificazioni a tratti eccessive, ellissi che sono compromessi di sintesi narrativa, concetti interessanti che forse avrebbero meritato un approfondimento o comunque più spazio (l'origine del titolo, nome affibbiato al protagonista, ma rimane la breve parentesi di una bella sequenza toccante). Ewan McGregor è sempre bravo, ma il film si guarda e dimentica, scevro di quello scavo psicologico che, anche senza il vincolo del paragone con l'originale, forse ci aspettavamo a prescindere.

Forse Flanagan non percepisce nemmeno il peso dell'eredità kubrickiana, che troppi spettatori considerano come condizione di partenza per vedere e giudicare il film. Ed è un bene: "Doctor Sleep" è infatti un film altro, un blockbuster da gustare con popcorn alla mano senza pretese, spegnendo il cervello e - soprattutto - lasciando sopire quell'orgoglio cinefilo che è arma a doppio taglio. Lasciati quindi da parte paragoni e parallelismi, la pellicola funziona nel suo piccolo, nella sua natura di omaggio piuttosto che di riproposizione. Se la predisposizione è questa, i brividi di fronte ad alcune sequenze sono inevitabili (cito quella al bar dell'hotel). Singolare e di tutto rispetto infine la scelta del regista di rifiutare qualsivoglia operazione di CGI per far rivivere i volti del capolavoro che fu, ma scegliendo coraggiosamente e controtendenza attori nuovi, facce diverse, perfino per Jack Torrance (per cui no, non è un sacrilegio, ma una presa di posizione).  

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