Regia di Checco Zalone vedi scheda film
Fallito il misero tentativo di aprire un Sushi Restaurant in Puglia e ricercato dai creditori, Zalone fugge in Kenya e s'improvvisa cameriere in un villaggio turistico. Qui s'innamora di Idjaba e prende in simpatia il figlioletto Doudou. Ma scoppia la guerra e la compagnia è costretta al classico viaggio della speranza con tanto di traversata nel deserto e barcone nel Mediterraneo.
Zalone, nei panni della solita trita caricatura dell'italiano medio – una capra xenofoba e fascistoide – crea un film non-film, un videoclip di scene stagne e di eventi tanto improvvisi quanto casuali. Grandi assenti: la regia e un senso di satira globale, cinematografico. La risata non sta nelle scene ma solo nelle smorfie di Zalone, una comicità tristemente autoreferenziale. Di dubbio gusto i siparietti finali della cicogna e dei naufraghi.
Avete presente la satira sociale dei primi Fantozzi, il modo in cui pervadeva l'atmosfera, le scene, i gesti, ogni singolo personaggio? Ecco, dimenticatevela.
Un film talmente poco impegnato che diventa impegnativo portare a termine la visione.
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