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Cetto c'è, senzadubbiamente

Regia di Giulio Manfredonia vedi scheda film

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La recensione su Cetto c'è, senzadubbiamente

di mm40
3 stelle

Cetto La Qualunque, ex politico da strapazzo e uomo di dubbia morale, si è rifatto una vita in Germania. Torna in sud Italia quando scopre che una cara zia sta morendo; l’anziana donna ha un segreto da confessargli: in realtà Cetto ha discendenze nobili. Comincia per lui una nuova vita.

Sette lunghi anni sono passati da quando Cetto La Qualunque aveva fatto la sua ultima – la seconda – comparsa, in quel Tutto tutto niente niente (2012) che era sostanzialmente il sequel di Qualunquemente (2011); in sette anni la situazione politica italiana è andata a rotoli, e questo era piuttosto facile a immaginarsi, ma in una maniera decisamente imprevedibile. Dopo aver raccontato a modo suo l’ascesa al potere di Berlusconi e il suo facile proselitismo nelle prime due pellicole della trilogia, questa volta Antonio Albanese è costretto a cambiare totalmente bersaglio, sia perché l’ex Cavaliere nel 2019 è ormai sul piano politico soltanto un fantoccio, sia perché il marasma populista ha ormai sconvolto lo scenario del Belpaese e cercare di renderlo grottesco più di quanto già effettivamente esso è, risulta davvero una missione proibitiva. Ecco quindi che si ricostituisce il trio che aveva dato vita al personaggio di Cetto La Qualunque per proiettarlo in una nuova avventura surreale; accanto ad Albanese ci sono infatti il suo storico autore Piero Guerrera e il regista Giulio Manfredonia e il copione porta le firme di tutti e tre. Questa volta gli intenti satirici sono quasi del tutto abbandonati per fare più modestamente leva sul macchiettismo del protagonista e sul personaggio che si presta a un onesto crescendo di gag non particolarmente feroci o incisive, ma comunque ben assestate e dalla morale, manco a dirlo, qualunquista (sebbene Qualunquemente non lo fosse affatto). C’è tanto di già visto, ma per gli affezionati di Albanese questo non è un problema. Fra gli altri interpreti si possono segnalare Katsiaryna Shulha, Gianfelice Imparato, Paola Lavini, Nicola Rignanese, Lorenza Indovina, Davide Giordano e il rapper Gué pequeno nei panni di sé stesso in un cameo musicale sui titoli di coda. 3,5/10.

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