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Onward - Oltre la magia

Regia di Dan Scanlon vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Onward - Oltre la magia

di obyone
7 stelle

 

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Onward - Oltre la magia (2020): scena

 

I numeri parlano chiaro. Sono 200 i milioni di dollari stimati per la produzione a fronte di incassi globali che si attestano intorno ai 140, con poche possibilità di recuperare l'investimento, causa il riacutizzarsi, ovunque, dell'emergenza sanitaria. Nel loro estremo e cinico rigore le cifre dicono che "Onward" è stato un flop al botteghino e fra dieci/venti anni quando, si andranno a rileggere i dati dei biglietti staccati, difficilmente qualcuno ricorderà che fu la pandemia, non il film in sé, a causare l'emorragia nelle casse di Walt Disney. Qualcuno rammenterà che il film uscì in concomitanza con il lockdown e così collegherà i risultati del box office alla sensibile riduzione delle settimane di permanenza in sala e, come conseguenza, del numero di paganti, specie nel martoriato mercato domestico. Per i più il film Pixar godrà dallo scarso hype generato dell'assioma incassi contenuti/spettacolo mediocre. Fermo restando che la casa di Topolino può ancora sfruttare il film sulla piattaforma per convincere qualcuno ad abbonarsi e limare, così, le perdite, trovo sia un peccato che il film rimanga, indissolubilmente, legato alle entrate fin qui generate, questo perché "Onward", pur non essendo un capolavoro, offre comunque un buonissimo spettacolo e alcuni interessanti punti di partenza per lo sviluppo della trama.

 

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Onward - Oltre la magia (2020): scena

 

Iniziamo col dire che il film diretto da Dan Scanlon ha un target un po' diverso da quanto Pixar ci ha abituati. A mio avviso, e ne ho avuto riscontro in sala, il film è rivolto soprattutto ai ragazzini della pre-adolescenza che stanno mettendo il naso fuori casa e stanno assaporando le gioie e le responsabilità di una vita propria al di fuori della rassicurante protezione familiare. I fratelli Ian e Barley si trovano giust'appunto uno al di qua e uno al di là del confine rappresentato dal desiderare l'emancipazione e viverla davvero. Ian è timido e impacciato e non ha vissuto molte esperienze mentre Barley è un ragazzino con una personalità precisa, poco conformata e parecchio vulcanica. Lo scontro dialettico tra i due fratelli è causato dall'effetto repulsione/attrazione percepito dal giovanissimo Ian verso il mondo "più maturo" del fratello, il quale è anch'esso un teen-ager ma da collocarsi ad uno step più elevato nell'evoluzione del comportamento giovanile che prevede un diverso grado di maturità e l'adozione di maggiori responsabilità con conseguente carico di difficoltà da affrontare con l'aumentare dell'età. Ian, insomma, è chiamato, alla difficile scelta se rimanere un fanciullo o crescere accettando onori e oneri di una nuova condizione e maturità psico-fisica. Ian è rimasto a lungo nel bozzolo famigliare tessuto dalla madre e dal fratello Barley e quando, finalmente, rompe gli indugi e con ali irrobustite dall'esperienza incrina l'involucro protettivo che l'ha accudito per lungo tempo, iniziando a volare da solo, comprende la bellezza del legame con Barley e l'importanza del sostegno fraterno goduto dalla morte del padre. Onward, dunque, è crescita e formazione in età puberale.

 

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Onward - Oltre la magia (2020): scena

 

Esulando, invece, dal contenuto morale "Onward" mi è sembrato un congegno piuttosto furbo che ha proposto un quadro iconografico familiare costituito da elfi e folletti, di gran moda negli ultimi anni (Frozen e Trolls ndr), seguendo la tattica più prudente, per un film che non può contare su un rassicurante e fidelizzato franchise alle spalle, di riproporre elementi narrativi e visivi già sfruttati nel breve periodo. Nonostante la cautela gli sceneggiatori Pixar hanno provato a rimescolare le carte aggiungendo alla tradizione nordica un campionario di esseri magici che affondano le radici nella mitologia ellenica come il centauro e il ciclope che a vario titolo ostacolano il cammino di crescita del giovane o la manticora che, nonostante l'aspetto poco rassicurante e la fama di crudeltà, aiuta la madre a cercare i propri figli impegnati nell'avventurosa ricerca della pietra magica che può riportare in vita, per un breve tempo, il padre.

Il film ha una struttura circolare e miscela avventura e formazione in modo sapiente anche se mi è sembrato meno pirotecnico di altri film animati della casa americana. Bella, invece, la reinterpretazione dell'evoluzione tecnologica e antropologica dell'umanità secondo Disney. La tecnologia ha lentamente soppiantato una magia spesso incomprensibile e difficile da insegnare e gestire. Il risultato è un mondo abitato da esseri mitologici ma senza più "tocco" che non ricordano più i poteri dell'antichità e nemmeno il proprio, ormai inutile, passato. Per questo motivo i miti delle civiltà umane sono vetusti poiché risalgono a tempi remoti in cui solo la magia di stregoni e pietre pulsanti, di cavalli alati ed esseri antropomorfi riusciva a spiegare concetti oscuri e realtà incomprensibili che la scienza avrebbe smascherati nel corso dei secoli spazzando via credenze e superstizioni millenarie. Non c'è più bisogno di un mago che accenda per noi il fuoco sacro degli dei per cucinare o riscaldare ma c'è ancora bisogno della fantasia. La magia che ne scaturisce, permette di raccontare storie sempre diverse e mai superflue che ci sorreggono come un vincastro fatato nella vita di tutti i giorni anche quando non siamo in grado di "vedere" ed i nostri "piedi" procedono incerti col rischio di farci inciampare nelle asperità del cammino. Questa la lezione più cara che mi hanno lasciato i fratelli Lightfoot in tempi estremi, quasi profetici, in cui servono fiducia, speranza, complicità ed un piede leggero per continuare la via.

 

Cinema Teatro Primavera - Vicenza

 

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Onward - Oltre la magia (2020): scena

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