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Inheritance - Eredità

Regia di Vaughn Stein vedi scheda film

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La recensione su Inheritance - Eredità

di Furetto60
5 stelle

"Thriller" valido nelle premesse, ma che poi si perde completamente, nello sviluppo e nella conclusione.

Il procuratore distrettuale di Manhattan Lauren Monroe, alias Collins figlia di Phil, il musicista, è in tribunale. Nel frattempo, suo padre, Archer uno squalo della finanza, dalle attività non del tutto limpide, barcolla fuori di casa ed entra in auto; poco dopo si accascia sul volante e muore. Lauren viene a sapere la scioccante notizia direttamente dai giornalisti “sciacalli”, nel corso di una concitata conferenza stampa. Giorni dopo, alla presenza dei familiari, viene letto il testamento, dall’amico di famiglia e avvocato Harold Thewlis: Archer ha lasciato la lussuosa proprietà a sua moglie Catherine e 20 milioni di dollari al suo figlio prediletto, William, impegnato in un'estenuante e costosa battaglia elettorale; a Lauren solo un milione, non c’è da meravigliarsi, è sempre stata in rotta di collisione col genitore, lui la voleva avvocato per difendere i suoi compari e sodali, invece lei si è posta dall’altra parte della barricata, impegnata nel sociale, e in più si è sposata, contro la volontà paterna, un uomo di colore; tuttavia le ha lasciato una misteriosa busta con un video, che le rivela l’esistenza di un bunker nascosto dentro il bosco che circonda la casa.  Al suo interno, un’atroce scoperta: vi è infatti rinchiuso e incatenato in pessime condizioni igieniche, circondato da enormi ratti e da lerciume di ogni tipo, Morgan Warner, perlomeno cosi dice di chiamarsi, un uomo stravolto da una prigionia inspiegabile e durata oltre trent’anni, barba e capelli lunghi e sporchi, bloccato da un collare e con i ceppi ai polsi.. Lauren non sa cosa fare. Il prigioniero, che all’inizio emette solo versi gutturali, finalmente si decide a parlare e inoltra precise richieste, dopo aver ottenuto alcuni piatti prelibati, rivela la propria identità; sarebbe, un intimo amico di gioventù di Monroe, rinchiuso lì da 30 anni, quando una sera Archer in preda ai fumi dell’alcol, avrebbe involontariamente investito e ucciso un ragazzo in un incidente d’auto e poi per evitare problemi giudiziari, seppellito il cadavere e sequestrato lui, per tenere nascosto l’accaduto. La donna avvia le sue ricerche e alcune dichiarazioni di costui sembrano essere autentiche, scopre dei retroscena che incrociano le attività illecite di suo padre, con il caso a cui sta lavorando. Perfino un'inchiesta giornalistica che sta infangando il nome di suo fratello, che Lauren credeva montata ad arte, si rivela vera. Inizio scoppiettante di un thriller, che ha molto potenziale nella premessa, ma a mano a mano che la storia procede, va poi sgonfiandosi sotto i colpi dell’improbabile e quindi l’interesse si stempera. È evidente che ci sono solo due opzioni: Morgan sta dicendo la verità, oppure sta manipolando Lauren. Le premesse intriganti, non sono poi tradotte in fase di scrittura in qualcosa di credibile. "Inheritance"si perde in questo solco, a colpi di plot twist, assolutamente incongruenti; peccato, soprattutto, perché il canovaccio drammatico della vicenda sarebbe solido, ma lo sviluppo e le soluzioni sono talmente inverosimili, che la dovuta “sospensione dell’incredulità” non basta, per riuscire ad accettare un modulo narrativo, cosi squilibrato e sgangherato. Simon Pegg, passato dai film comici, alle storie “noir” non è male, al netto del ridicolo parruccone che indossa, nei panni della vittima/carnefice, figura inquietante e profondamente ambigua. Il maggiore difetto del film è che la sceneggiatura vuole intrecciare troppi livelli narrativi: finanziario, politico, giudiziario e finisce con lo smarrirsi. In definitiva, nonostante alcuni efficaci momenti e la discreta prova di Simon Pegg, Il film, perde il filo del racconto, per un finale che dovrebbe suscitare stupore e invece delude completamente.

 

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