Regia di Galder Gaztelu-Urrutia vedi scheda film
Fantafilm che riflette sull’umanità, sul sociale; può ricordare il piccolo capolavoro di Natali, Il cubo, ma solo per meccaniche perché nei concetti (a parte il finale) è più vicino al filmone di Park-chu, Snowpiecer.
I limiti del budget non si fanno sentire: visivamente è affascinante e nel suo piccolo, Galder Gaztelu-Urrutia ha saputo trasformare una idea buona in un buon film. E non è mica facile. Questa società a livelli, dei ricchi che non spartiscono, rappresentata è di sicuro impatto e solo macchiandosi di violenza si può ottenere l’equità. Alla fine, però, saremmo dannati per l’eternità. I difetti ci sono eccome (solo a lui è venuta quell’idea? E come ha fatto una bambina ad arrivare in quel piano senza essere “mangiata” visto e considerato la spietatezza di tanti individui?), bisogna sorvolare e godersi lo spettacolo, anche se alcuni dialoghi “riempitivi” sono stirati al massimo per allungare la durata.
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