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Tenet

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Tenet

di CineNihilist
8 stelle

«Non cercare di capire, sentilo»

 

Credo sia questa la frase da cui partire per comprendere il nuovo film di Christopher Nolan in tutte le sue contraddizioni e le sue virtù. 

Sembra che il regista britannico da Dunkirk in poi si voglia unicamente concentrare sull’intreccio cervellotico del suo impianto narrativo, costruendogli attorno una spettacolarizzazione visiva sempre più ambiziosa e sperimentale che possa sopperire alle carenze a livello di drammaturgia, o a negarle come vorrebbe far credere lui.
L’approccio sempre più razionale, scientifico, tecnico, freddo al mezzo cinematografico sembra quindi la nuova direzione per Nolan nel radicalizzare la sua poetica sinergicamente e morbosamente attaccata al “sistema Cinema”, infatti per tutta la pellicola la grande tecnica del cineasta sprigiona tutta la sua follia visiva soprattutto analogica nel gestire gli effetti speciali e tutto ciò non fa che confermare il suo enorme talento, ma anche i suoi più grandi difetti.

 

John David Washington, Christopher Nolan

Tenet (2020): John David Washington, Christopher Nolan

 

L’idea di costruire uno spy movie atipico nel panorama mainstream a Hollywood è di per sé lodevole e anche geniale nel soggetto di partenza, peccato che l’esecuzione non soddisfi l’ambizione stessa del regista risultando confusa, inutilmente cervellotica e maldestramente didascalica mescolando l’approccio analitico con quello sensoriale-allegorico.
La confusione generale di questi due approcci che seguono tempi e ritmi completamente diversi, richiedono da parte dello spettatore una doverosa seconda visione non tanto per apprezzare al meglio i dettagli nelle inquadrature e il significato intrinseco dei sottotesti disseminati dall’autore, ma ad una vera e propria risoluzione di un enigma che non nobilita affatto la drammaturgia.
A questo punto la frase “Non cercare di capire, sentilo” non può che risultare contraddittoria ed inefficiente visto che Nolan mescola e confonde due approcci diametralmente opposti, ponendo lo spettatore in un limbo in cui è forzatamente obbligato a comprendere lo spettacolo estetizzante anche per via dei famosi “spiegoni” che aggiungono ulteriori dubbi senza però far interiorizzare il tutto in via allegorica e drammaturgica, riducendo di conseguenza la profondità della messa in scena in un mero esercizio di stile roboante e frastornante.

 

Robert Pattinson, John David Washington

Tenet (2020): Robert Pattinson, John David Washington

 

Sia chiaro, ad una seconda visione molti intrecci e dettagli inerenti alla trama si comprendono meglio, ma, sarà che non sono bravo nel decifrare le trame criptiche e complesse, a mio avviso Tenet necessita di una terza e quarta visione per essere compreso a pieno non tanto nella sua drammaturgia che rimane comunque abbastanza basilare e accettabile, ma nei suoi dettagli narrativi che richiedono analisi approfondite per comprendere più la logica che le suggestioni (e dunque i relativi simbolismi) della storia presentata da Nolan.

 

La trama di per sé ripercorre quella di un normale film di spionaggio alla James Bond, in cui il Protagonista, (non ha un nome) una spia americana che serve la causa di TENET (organizzazione del futuro che aiuta i “buoni”), deve impedire che un oligarca russo di nome Andrei Sator metta mano su un algoritmo che può cambiare l’entropia del mondo ovvero modificarne le sue proprietà temporali e spaziali per sempre. 
Tutto ciò va impedito perché la maggioranza della società del futuro vorrebbe distruggere quella del passato in quanto colpevole del riscaldamento globale, della siccità dei fiumi, dell’innalzamento degli oceani e di altre calamità naturali imputabili all’uomo. L’unico modo per il futuro di distruggere il passato (e dunque cambiarlo) è sfruttare la capacità entropica di alterare il tempo e la dimensione a noi conosciuta per raggiungere quella passata e distruggerla definitivamente con l’aiuto del pessimista e nichilista Sator.
Il paradosso temporale (del nonno) è che se quelli del futuro uccidono quelli del passato, allora i primi non possono esistere senza l’esistenza dei secondi. 
Per fermare questa follia il Protagonista si fa strada insieme al suo collega Neil sfruttando l’astio della moglie dell’oligarca, Kat. Potendo contare sul ruolo della donna ormai vessata dal marito, i due agenti segreti si possono così avvicinare a Sator per mandare in fumo il suo piano diabolico smontando l’algoritmo in grado di alterare l’entropia della Terra che potrebbe annichilire tutta l’umanità.

 

Robert Pattinson, John David Washington

Tenet (2020): Robert Pattinson, John David Washington

Kenneth Branagh

Tenet (2020): Kenneth Branagh

Elizabeth Debicki

Tenet (2020): Elizabeth Debicki

 

L’impronta fantascientifica che Nolan vuole dare a questa avventura rocambolesca di stampo spionistico è sicuramente l’aspetto più interessante di tutto il lungometraggio, soprattutto perché il viaggio nel tempo viene presentato attraverso leggi della fisica come l’entropia in cui oggetti e persone vanno indietro nel tempo attraverso marchingegni del futuro, diventando di fatto “inverti” ovvero materia capace di viaggiare indietro nel tempo dove però la realtà circostante la si vede andare anch’essa indietro nel tempo. 
La messa in scena è di per sé molto particolare e forse mai vista sul grande schermo, e di sicuro l’impatto visivo e “logico” richiede un’alta concentrazione da parte dello spettatore. L’intreccio narrativo di stampo palindromo come il nome dato a questo film si incastra perciò in sequenze d’azione spettacolari soprattutto quelle montate in “reverse” quando si intrecciano due linee temporali differenti, regalando sequenze d’azione molto interessanti sul piano registico in cui forse Nolan in questo film raggiunge l’apice.
Allo stesso tempo però, questa spettacolarità visiva e palindroma non risulta sempre chiara, e anche ad una seconda visione si percepisce una confusione visiva che disorienta narrativamente il corso degli eventi, ponendo lo spettatore in una condizione di estrema confusione, frustrazione e scarsa empatia con i personaggi immersi in questo enigma temporale.

 

Robert Pattinson, John David Washington

Tenet (2020): Robert Pattinson, John David Washington

John David Washington

Tenet (2020): John David Washington

Elizabeth Debicki, Kenneth Branagh

Tenet (2020): Elizabeth Debicki, Kenneth Branagh

 

Il cast a supporto di questa complessa e forse confusa narrazione non spicca infatti per carisma e recitazione, dove chiaramente sono stati diretti come dei “robot” funzionali allo svolgersi degli eventi proprio come in Dunkirk, e se il gioco di prestigio narrativo risulta anch’esso confuso e poco impattante per la scarsa rilevanza emotiva e drammaturgica, allora il film a fine visione fallisce sia nel lasciarti un’emozionante avventura da ricordare sia una storia stratificata pregna di sottotesti su cui riflettere.
Il risultato è dunque uno spy movie classico inutilmente complicato da una narrazione cervellotica che alla fine diventa l’unico elemento “sensazionale” nella totalità di un soggetto che veramente poteva regalare un mezzo capolavoro in salsa nolaniana. E invece ritorna lo spettro della furbissima trottola di Inception.
Concentrarsi sui cavilli narrativi e sulle regole (fanta)scientifiche di Tenet restano dunque le uniche chiavi di lettura potenzialmente intriganti da sviscerare, anche perché tutta la sottotrama sulla genitorialità problematica (uno dei cardini della poetica nolaniana) di Kat e Sator per la potestà del loro figlio in un mondo decadente diviso tra ottimisti disposti a lottare per un mondo migliore e pessimisti rassegnati nel distruggere un mondo marcio condannato all’estinzione, viene svilito da interpretazioni stereotipate inserite in un incastro narrativo troppo alienante per dare risalto ad un bel confronto genitoriale.
La centralità del Protagonista e di tutta la combriccola di Neil poteva benissimo essere spostata sul personaggio di Kat nel suo confronto con Sator, ponendo dunque una maggiore enfasi sulla psicologia e sulla drammaticità di una protagonista femminile imprigionata in un mondo sconvolto da battaglie spazio-temporali guidate da uomini insensibili e crudeli. L’empatia per il personaggio e le suggestioni narrative personalmente avrebbero dato un risultato molto più coinvolgente e spettacolare anche per il salvataggio di un figlio che Nolan oscura malamente per concentrarsi maggiormente sulle sequenze action militari che alla lunga diventano uno spettacolo vuoto e senza senso, anche perché l’apocalisse che dovrebbe abbattere l’essere umano non si avverte minimamente nella battaglia finale. Complice il fatto che forse manca anche una rappresentazione geopolitica degli schieramenti che secondo me avrebbe dato maggiore credibilità e fascino allo scontro tra le forze del “bene” e quelle del “male” tra passato, presente e futuro.

 

Robert Pattinson, John David Washington

Tenet (2020): Robert Pattinson, John David Washington

John David Washington, Elizabeth Debicki

Tenet (2020): John David Washington, Elizabeth Debicki

John David Washington

Tenet (2020): John David Washington

 

Insomma, Tenet resta comunque un blockbuster di tutto rispetto anche solo per un’invenzione visiva davvero mai vista prima d’ora con viaggi nel tempo geniali nella loro concezione originaria, ma registicamente confusi in alcune sequenze, facendo perdere parecchio fascino agli incastri narrativi e in sostanza anche ad una drammaturgia con qualche scheggia di follia che poteva veramente elevare intellettualmente un’opera votata anche per l’intrattenimento delle masse.
Purtroppo la sfrenata ambizione di Christopher Nolan, che è poi è la sua stessa maledizione, lo sta portando in un’estremizzazione della sua poetica votata ad un perfezionismo controproducente votato più allo spettacolo puro che ad una reale profondità tematica, sottovalutando enormemente il ruolo dei personaggi che sono il giusto dinamismo emotivo per elevare una drammaturgia altrimenti destinata a diventare un enigma comprensibile soltanto a lui stesso.

 

La pandemia data dal coronavirus sta notevolmente impattando l’industria hollywoodiana e dunque anche la disponibilità di elargire budget consistenti. Forse tutta questa situazione più ridimensionata e precaria potrà essere un’ottima base per concentrarsi su un progetto meno dispendioso ma più concentrato, umile, economico, empatico e meno cervellotico senza necessariamente voler per forza sorprendere lo spettatore con trovate pretenziose che non hanno né capo né coda.
Bisogna ritornare dunque alle origini quali Memento The Prestige, di fatto le sue opere migliori e guarda a caso girate con budget bassissimi che mirano ad una tematica e la sviscerano egregiamente.
Se non seguirà questa strada rischia di diventare schiavo delle sue stesse ambizioni, della sua stessa poetica e della sua stessa estetica diventando la macchietta di sé stesso. Un progetto più ridimensionato ma più centrato è quello che ci vuole dopo spettacolarizzazioni milionarie inutili e vuote contenutisticamente. O magari sono io che non riesco a comprendere la grandezza di Tenet e alla terza/quarta/quinta revisione cambierò totalmente il mio giudizio. 

 

John David Washington, Christopher Nolan

Tenet (2020): John David Washington, Christopher Nolan

 

Di sicuro è un progetto sperimentale che mi spinge alla revisione e che intrattiene alla grande per le sue due ore e mezza, nonostante tutti i suoi evidenti difetti. Ed è meno pretenzioso di Dunkirk e Inception, e questo mi basta per rivederlo ben volentieri una terza volta. Sempre per i motivi sbagliati ovviamente. Come la sua eccezionale colonna sonora.

 

Voto 8-

 

locandina

Tenet (2020): locandina

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