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La dea Fortuna

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

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La recensione su La dea Fortuna

di Furetto60
8 stelle

Notevole film di " Özpetek " buonissima la prova di tutto il cast

Arturo e Alessandro sono una coppia, stanno insieme da più di quindici anni. I due uomini, compagni di vita, vivono un rapporto  oramai incancrenito, in una routine priva di slanci, si trovano a un punto morto della loro relazione, condita quindi con incomprensioni, piccole scappatelle e frequenti litigi. I due hanno caratteri diversi e differente estrazione sociale, uno fa l’idraulico, ha senso pratico ed è colui che porta i soldi a casa,come spesso rammenta, l’altro è uno scrittore mancato e quindi frustrato, di fatto, si arrangia con piccole traduzioni. Il ricevimento di un matrimonio omosessuale, ripreso con un cellulare, che segue al piano sequenza dei titoli iniziali, diventa l’originale pretesto registico,per una celere presentazione dei personaggi principali del racconto e del contesto sociale in cui si muovono, quello di una comunità solidale, che accetta culture ed etnie diverse, una meravigliosa oasi ideale, in cui qualsiasi scelta sessuale trova spazio e nessun giudizio. Annamaria, una loro amica, anche ex di Alessandro, prima della sua  svolta sessuale, che deve affrontare alcuni seri problemi di salute, affida loro i suoi due bambini. La sua malattia con l’ombra di una morte inevitabile, epilogo scontato per tutte quelle patologie che portano il maledetto nome di “cancro”, fanno raggiungere al culmine la loro crisi , facendo affiorare drammaticamente anche una relazione clandestina tra Arturo e un altro, che peraltro va avanti da due anni, mettendo in moto l’intreccio tragicomico, con momenti di genuino divertimento, alternati a passaggi più tormentati e commoventi. L’epilogo è insieme drammatico, goliardico e tenero. I due protagonisti maschili sono interpretati brillantemente. Stefano Accorsi conferma la maturità artistica raggiunta dopo anni di carriera, nel film è l’emblema di un mondo intellettuale sempre più precario ed evanescenteEdoardo Leo attore sempre più versatile, riesce qui a esprimere la personalità di un uomo, dotato di tenerezza, ma anche di caustico sarcasmo, pur essendo il coprotagonista di un vero e proprio melò. Özpetek superando la solita declinazione dei cliché, porta sullo schermo una storia di fantasia, ma molto autentica, fatta di litigi, crisi, difficoltà, di rimpianti per scelte che possono rivelarsi sbagliate, con la paura di invecchiare accanto a chi amiamo o forse crediamo di amare, il terrore di aver perso il treno della vita,chiunque si può riconoscere in questo tormento esistenziale, tuttavia questo è il film più autobiografico del regista turco e prende il titolo da un luogo a lui molto caro  "il Santuario della Fortuna Primigenia," un sito sacro nella città di Palestrina, dedicato alla Dea Fortuna, che ha affermato Ozpetek  non indica soltanto la buona sorte, ma come ognuno di noi reagisce al caso e alla sorte stessa. Citazione d'obbligo per un'esortazione rivolta ai fantastici piccoli attori del film "La Dea Fortuna è un segreto, un tocco magico, come fai a tenere sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene? Devi guardarlo fisso, rubi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi e lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà sempre con te!" Dunque il regista trasmette un messaggio  intimo, ma universale. Altri temi trattati con leggerezza, ma mai con superficialità, sono il senso di perdita, l’abbandono e la forte potenza emotiva che porta con sé il potersi affidare di nuovo a qualcuno.  “La dea Fortuna” è un film riuscito e piacevole

 

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