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La dea Fortuna

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

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La recensione su La dea Fortuna

di kubritch
5 stelle

Attori ok. Narrazione ko. L'amore acquista profondità nel confronto con la morte. Eros e Tanathos. Messinscena della solita formula di Ozpetek: comitiva di umanità varia e multiculturale di estrazione borghese su terrazza. Il tema è la normalità di una coppia omosessuale e la sua capacità di accudimento della prole. Tanto normale da essere bandito ogni minimo contatto labiale. Che accettano a fare parti da gay se hanno remore -  non penso sia un problema di Accorsi. Perché non fare interpretare i gay ai gay come gli etero interpretano gli etero? Sono sicuro che Ozpetek abbia la risposta pronta. Come sono altrettanto sicuro di aspettarmi un'argomentazione parziale. La relazione dei due protagonisti, ad imitazione di quelle eterosessuali, procede tra crisi di desiderio e problemi di autostima. Pur essendo affine ai protagonisti per gusti sessuali, mi riconosco di più, a livello emotivo, nel personaggio femminile interpretato dalla brava Jasmine Trinca, nel senso di un distacco netto dei vecchi modelli familiari. Ne avremmo davvero bisogno. Al di là delle considerazioni politico/sociologiche che si possono trarre, la sceneggiatura è un po' sconnessa. I passaggi narrativi sono poco scorrevoli. Il finale è appiccicato con lo sputo, attenuato dalla buona recitazione dell'attrice che fa la governante di una legnosa Barbara Alberti (non basta un volto convincente). 

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